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CIVITAVECCHIA – Un esposto ai carabinieri per denunciare un rischio idrogeologico più volte segnalato agli uffici nel corso degli anni, ma mai preso in carico. È quello che ha presentato un residente di San Liborio, classe 1938, che da anni abita in quel quartiere.
Nell’esposto viene ripercorsa la storia di un fosso che si trova nella zona che però non fa più il suo lavoro. La conseguenza? Ad ogni pioggia e ad ogni temporale, le abitazioni che si trovano nei pressi dell’area regolarmente si allagano. «Nel 1955 fu costruita l’autostrada e già allora il quantitativo d’acqua diminuì - racconta il cittadino - i proprietari dei terreni adiacenti al fosso, negli anni, hanno venduto le loro proprietà e i nuovi proprietari, nel tempo, hanno costruito un muro di cemento che delimita i loro terreni dentro il fosso, impedendo ulteriormente il flusso dell’acqua. Attualmente questo è quasi interrotto e ad ogni pioggia ci allaghiamo noi e le famiglie vicine. Questo siverifica ad ogni temporale o bomba d’acqua». Il fosso, come ricordato, «prima della costruzione dell’autostrada era profondo più di un metro e proseguiva da San Liborio, via D’Ascia, il fontanile, via Don milani e fino al mare. Oggi non è più cpsì: nella nostra zona, non raccogliendo più l’acqua, ci allaghiamo. Sono anni che si fa presente questa situazione: mi sono recato personalmente all’ufficio Ambiente che ha svolto un sopralluogo e nulla più». Lo stesso residente di San Liborio si sarebbe recato anche in altri uffici, inviando anche pec e segnalando la situazione non trovando però, ad oggi, alcun riscontro. Da qui la presentazione dell’esposto per chiedere l’intervento degli organi competenti per poter risolver eil problema.
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