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Appalto ponte in proroga fino al 31 dicembre. Una problematica, quella dei rifiuti a Viterbo, particolarmente urticante sia dal punto di vista amministrativo che di gestione per quanto riguarda la piaga dell'immondizia abbandonata per strada, un fenomeno a quanto pare difficile da contenere, figuriamoci da debellare in maniera definitiva. Nelle ultime ore a tenere banco è però l'aspetto legale, con il valzer di ricorsi che vedono il Comune costituito in giudizio per tutelare il proprio operato in due contenziosi, entrambi relativi alla gara per l'assegnazione del bando pluriennale. Valore complessivo oltre 76 milioni di euro, di cui 51 per il contratto della durata di 4 anni e circa 25 milioni totali per il possibile rinnovo per un altro biennio. Il primo ricorso al Tar è stato depositato dalla Sea Servizi ecologici ambientali a seguito dell'esclusione dalla gara per irregolarità fiscali, dopo essere risultata vincitrice. Il secondo invece è di Gesenu e Cosp Tecno Service, che gestisce il servizio di raccolta tramite Viterbo Ambiente, a cui è stato affidato l'appalto dopo l'esclusione della prima. La riammissione alla procedura di assegnazione della Sea - in quanto l’Agenzia delle Entrate a maggio ha certificato la regolarità fiscale con effetto retroattivo rispetto alla precedente comunicazione negativa del 2024 - è invece oggetto del secondo ricorso presentato dal raggruppamento di imprese Gesenu e Cosp. Una situazione che ha determinato uno stallo nel procedimento di affidamento definitivo per la gestione pluriennale,
a cui l'amministrazione comunale ha dovuto porre rimedio con un’ulteriore proroga per evitare l'interruzione di un servizio essenziale. Prolungamento in questo caso previsto di maggiore durata - 5 mesi - rispetto agli ultimi perché bisogna tenere in considerazione i tempi della giustizia amministrativa. La sentenza relativa al primo ricorso risale al 2 luglio ma, non essendo ancora depositata, non se ne conosce l'esito. Mentre per il secondo l'udienza è fissata al 4 novembre, salvo slittamenti di data. Insomma tra dibattimento e successivo deposito della sentenza su quest'ultimo ricorso, se non dovesse arrivare in tempo utile, si potrebbe rischiare un'ulteriore proroga. A meno che la decisione del Tar sul primo ricorso - quello Sea - non abbia un effetto chiarificatore tale da poter arrivare anche ad anticipare il termine dell'attuale proroga in vigore fino al 31 dicembre. Considerato che siamo ad agosto e che incombono ferie e pausa agostana, è probabile che si dovrà attendere settembre per avere qualche notizia più certa. E in questo caso il “dopo Santa Rosa”, mantra tipicamente viterbese, nulla ha a che fare con la vicenda. È il tribunale amministrativo a dettare i tempi.
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