MONTALTO – Un giovane tunisino, irregolare sul territorio nazionale, è stato arrestato martedì pomeriggio a Pescia Romana dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Tuscania e dai militari della locale stazione, per ricettazione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Il fatto è avvenuto nei pressi di una pineta, luogo noto ai militari, impegnati da mesi in una serrante attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, come possibile luogo di approvvigionamento di droga.

I Carabinieri, durante un servizio di pattugliamento, hanno notato un'autovettura sospetta ferma in una strada sterrata. Avvicinandosi per un controllo, hanno trovato all'interno del veicolo un giovane uomo che, alla vista dei militari, ha tentato di fuggire. E’ nata una colluttazione durante la quale il giovane ha colpito i Carabinieri, per divincolarsi e tentare di guadagnare la fuga, ferendone due in modo lieve.

Dagli accertamenti è emerso che l'autovettura era stata rubata e che il giovane era irregolare sul territorio nazionale.

Il tunisino è stato quindi arrestato e nella mattinata di mercoledì è comparso davanti al giudice del Tribunale di Civitavecchia per il rito direttissimo. L’arresto è stato convalidato e nei confronti dello straniero è stata emessa la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Montalto di Castro.

Il veicolo rubato è stato restituito al proprietario.

L'arresto del giovane tunisino dimostra come l’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti sia incessante. I Carabinieri continueranno a svolgere la loro attività di controllo del territorio per garantire la sicurezza dei cittadini.

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".

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