S. MARINELLA - Contemporaneamente alla presentazione del libro “Assassinio alle Peschiere di Julia Castronovo e altri racconti antichi”, scritto da Fabrizio Trainito, è stata resa nota, ufficialmente, la prima ricostruzione in 3D dell’antica colonia romana di Castrum Novum, da Marco Mellace. Organizzato dal Comune e il Polo Museale Civico, in collaborazione con il GATC e Coopculture, l’evento, tenutosi al castello di Santa Severa, nel Museo del Mare e della Navigazione Antica, grazie a colui che è conosciuto in tutto il mondo con il soprannome di “Flipped Prof” per il suo modo di concepire la didattica attraverso l’informatica, mentre nella vita è insegnante di sostegno presso l’Istituto Luca Paciolo di Bracciano, titolare di un canale YouTube con 45.800 iscritti, oltre 2.500 video realizzati e oltre 12 milioni e 600 mila visualizzazioni.

“Con il supporto dell’archeologo Flavio Enei, Direttore del Museo Civico di Santa Marinella e sulla base degli scavi effettuati nel tempo insieme con l’istituto norvegese e i volontari del Gatc, la nuova ricostruzione in tre dimensioni da me realizzata – dichiara Marco Mellace – mostra per la prima volta come doveva apparire in antichità Castrum Novum, un sito importantissimo nato probabilmente con lo scoppio della prima guerra punica. Il luogo era un castrum a tutti gli effetti, quindi fortificato, all’interno del quale vi erano i legionari romani chiamati a sorvegliare la costa, che alloggiavano nelle caserme. Era un castrum diviso, da nord a sud, da un decumano. Nella ricostruzione si vedono le caserme rialzate, costruite come villette a schiera, dalle quali si accedeva da un cortile esterno. Al piano terra vi era una cantina, mentre al primo erano presenti gli alloggiamenti delle guarnigioni. I soldati si trattavano molto bene, poiché bevevano buon vino proveniente dalla Toscana e dalla Campania, infatti all’interno della ricostruzione si vedono molte anfore che testimoniamo proprio questo consumo di vino e di bevande in generale. Sempre nella ricostruzione è possibile vedere l’area portuale, che in antichità aveva una costa tratteggiata e disegnata in maniera molto diversa rispetto a quella che vediamo oggi, con una parte delle terre ora sommersa. È visibile la cinta muraria raggiungibile attraverso scale e di guardia ipotetici soldati con delle panoplie, che ricalcano appunto il periodo storico delle guerre puniche”. “È possibile vedere inoltre – continua Mellace - anche cosa vi era a nord, però ipotizzato perché non confutato da evidenze archeologiche. Sappiamo poi che nel primo secolo avanti Cristo, durante il periodo di Cesare e di Augusto, la colonia mutò da Castrum Novum a Julia Castronovo, quindi divenne piano piano una struttura civile, perdendo dunque l’importanza militare che aveva, tant’è che prossimamente, nella ricostruzione che farò di Julia Castronovo, sarà possibile vedere questa metamorfosi. Nel frattempo nella ricostruzione 3D si possono vedere anche le peculiarità di questo forte, tra tutte spicca, come già accennato, quella dell’alsata che costeggia praticamente tutto il versante nord e il versante sud del Castrum, grazie alla quale i soldati potevano accedere direttamente uscendo dalle caserme, di modo da presidiare le mura in maniera più semplice e fluida ed efficace”. La ricostruzione in tre dimensioni di Castrum Novum eseguita da Mellace – spiega Flavio Enei – è un primo tentativo, ben fatto, di ricostruzione filologica della struttura del castrum all’epoca delle guerre puniche. Un lavoro che abbiamo realizzato insieme, sulla base dei dati archeologici, di confronti su contesti esistenti, riuscendo così a dare una prima versione di come era organizzato un castrum dell’epoca delle guerre puniche, della prima guerra punica in particolare: dove abbiamo trovato i resti delle mura e anche della caserma. Quindi, sulla base dei dati archeologici si sta lavorando con un cantiere aperto, continuamente, alla ricostruzione di questa fortezza, di questa struttura, che è un unicum nel Mediterraneo, in quanto una fortezza così antica, risalente all’epoca delle guerre puniche, non si è mai trovata, mai scoperta e ne tantomeno studiata. Tutto sommato ne esistono ma all’interno non sappiamo come erano organizzate. In questo caso invece abbiamo la fortuna di aver trovato i resti anche all’interno delle mura, quindi possiamo cominciare a proporre delle ipotesi di ricostruzione”.