Qualità della vita 2023: la Tuscia peggiora di una posizione rispetto al 2022 ed è 70° su 107 province italiane. E’ l’esito della tradizionale indagine redatta da ItaliaOggi – Ital Communications in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma che, per la 25° volta, ha analizzato molte voci inerenti la qualità della vita dei cittadini nelle varie province italiane. L’indagine ha studiato le dimensioni Affari e lavoro; istruzione e formazione; popolazione; reati; reddito e ricchezza; sicurezza sociale; sistema salute e tempo libero. Viterbo e la Tuscia con 490,40 punti sono sotto la media nazionale delle aree in cui il livello di qualità di vita è risultato buono o accettabile (63 province su 107) ad oltre 70 punti dal livello considerato sopra la media. Si è partiti da un livello massimo di 1000 punti. Nel Lazio prima è nettamente Roma e provincia che si classifica al 33° posto rispetto al 53° di un anno fa, seguita da Viterbo (70°, nel 2022 69°), Frosinone (75°, nel 2022 78°); Rieti (80°, nel 2022 61°); Latina (81°, nel 2022 76°). La Sabina è la provincia del Lazio che perde più posizioni in un anno (19), mentre Roma ne acquista 20. Le altre sono pressoché stabili.

La Tuscia è nella terza fascia su quattro insieme alle province di Rieti, Frosinone e Latina, mentre Roma è in seconda fascia. Tra le voci in cui arranca la Tuscia ci sono reddito e ricchezza, reati e tempo libero. Analizzando i dati si nota sempre di più il divario nord-sud con le migliori piazze rappresentate dalle città del Nord e dalle metropoli: prima a punteggio pieno è Bolzano, seguita da Milano; Bologna; Trento; Firenze; Padova; Parma; Monza e Brianza; Aosta e Pordenone. Bene anche le città dell’arco appenninico e toscane. Le ultime 10 posizioni sono tutte del Sud: la peggiore è Crotone, come nel 2022, mentre nelle altre ultime 10 posizioni ci sono Cosenza; Palermo; Napoli; Enna; Taranto: Siracusa; Catania; Agrigento: Messina; Caltanissetta.

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