CIVITAVECCHIA – Il giudice Simone De Santis ha accolto la richiesta degli avvocati Franco Moretti e Luca Vettori di citare come responsabili civili nel procedimento penale la società per la quale lavorava la vittima (la Rct), quella per il quale lavorava il ragazzo alla guida della ralla (la Cpc), la proprietà e la compagnia assicuratrice del veicolo.

Nuova udienza tecnica e breve, ieri mattina, nell’ambito del processo a giudizio immediato per la morte del giovane operaio civitavecchiese Alberto Motta, che perse la vita a seguito di un tragico incidente sul lavoro il 10 febbraio dello scorso anno, all’interno del terminal container in porto.

Accolte quindi le richieste degli avvocati della mamma di Alberto, Valentina Fattorini, e suo marito Marco Giganti.

La prossima udienza è in programma per il 31 maggio prossimo quando verranno ufficialmente ammesse tutte le costituzioni delle parti, per poi entrare nel vivo del processo, con l’inizio dell’istruttoria, il 4 ottobre prossimo.

Come si ricorderà, sono quattro le persone che, al termine delle indagini della Polizia di frontiera, sono state indagate con l’accusa di omicidio colposo aggravato: si tratta dell’amministratore delegato di Rtc, dell’altro operatore coinvolto nell’incidente e che era alla guida della ralla durante la movimentazione dei container, del datore di lavoro delegato e responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Rtc, e del Rspp, ossia il responsabile della sicurezza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA