«Nella Tuscia siamo al di sopra dell'aumento del 10% che si registra a livello nazionale delle presenze turistiche». Lo affermano Mauro Belli, direttore di Progetto Sviluppo Etruria-Tuscia Bell’Italia e Patrizia Crosta del Centro Sviluppo Lago di Bolsena-Lago degli Etruschi, analizzando i primi dati sulle presenze turistiche natalizie nella Tuscia.

«Grande impulso lo stanno dando i borghi con gli eventi – continuano – come presepi viventi, villaggi di Babbo Natale, degustazioni, veglioni di capodanno su cui i tour operator hanno costruito degli specifici pacchetti turistici».

Un importante segnale di vitalità turistica, quest’anno, sono i «bus operator che, per queste vacanze natalizie, hanno organizzato viaggi mirati nella Tuscia: in gran parte gli arrivi si registrano a Bolsena, Calcata, Caprarola, Celleno, Civita, Montefiascone, Orte, Ronciglione, Tarquinia e Viterbo che poi, tramite i tour organizzati, coinvolgono tutti i principali paesi del Lago di Bolsena».

Tra le altre mete scelte dai tour turistici «vanno segnalate la Maremma con Montalto di Castro e Canino, i Cimini con un po’ tutti i paesi del comprensorio, l'Alta Tuscia e la Teverina con Acquapendente, Castiglione in Teverina, Graffignano, Civitella d' Agliano».

Numeri importanti per la crescita delle presenze turistiche di Natale nella Tuscia ma anche la ristorazione è andata bene.

«I ristoranti segnalano un +15% - continuano Belli e Crosta – ed i segnali positivi ci sono tutti. L' Etruria-Tuscia e tutto il comparto turistico possono sperare, lavorando bene tutti insieme con imprese, enti, associazioni, Pro loco e tutti gli operatori del turismo, in un 2024 di ripresa e crescita economica». «Per quanto riguarda le visite ai monumenti e gli afflussi turistici – dice Gianfranco Piazzolla, presidente di Confimprese Viterbo – c’è stato un buon trend ma non il pienone di arrivi da fuori provincia. Si può parlare per lo più di turisti di vicinato che vengono dalle regioni confinanti e che fanno un turismo breve e meno costoso trovandosi delle buone opportunità entro i 300 chilometri e con un budget di spesa medio-basso».

Sul turismo estero Piazzolla è altrettanto chiaro: «Ci sono stati dei flussi discreti di stranieri su Viterbo e la Tuscia – conclude – ma non paragonabili a quelli di una volta e non indirizzati a specifiche mete».