GRADOLI - Nella Tuscia il Mercoledì delle Ceneri significa anche “Pranzo del Purgatorio”; una tradizione che si ripete, ogni anno, immancabilmente, da decenni. Per recuperare le origini di questa amata ricorrenza, è necessario fare un salto indietro nel tempo di quasi cinquecento anni: nel XVI secolo, la Fratellanza del Purgatorio (che all’epoca ancora si chiamava Opera Pia per il Suffragio delle anime del Purgatorio) iniziò con l’organizzare questo evento per raccogliere fondi e altri beni di consumo per le sue attività di soccorso alle famiglie in difficoltà. La tradizione, col passare degli anni, non si è andata perdendo, anzi si è consolidata, tanto da diventare al giorno d’oggi un evento di costume al quale partecipano ospiti che arrivano da ogni parte. Tutti accolti e raccolti nella locale cantina sociale. Il pranzo è rigorosamente sobrio, a base di cibi semplici, genuini e nutrienti: fagioli, pesci di lago come il luccio, la tinca, ma anche nasello, baccalà e zuppa di pesce; il tutto viene servito su tradizionali e rustiche tavolate di legno allestite all’interno di un enorme capannone. Proprio dove, anche oggi, è stato allestito un grandioso banchetto per i circa duemila commensali, provenienti dalla Tuscia e non soltanto: il ricavato del pranzo sarà devoluto in beneficenza.

Qualche numero del pranzo: 250 chili di fagioli del Purgatorio, 600 chili di luccio ed altrettanti di nasello e baccalà, 60 di tinca. Olio novello a volontà; 50 quintali di legna per cucinarli per i quasi duemila commensali, serviti dai componenti dell’omonima Fratellanza del Purgatorio nel grande locale della cantina sociale, messo a disposizione dal Comune di Gradoli.

Già la mattina del giovedì grasso scorso, i Confratelli, vestiti con il tradizionale saio marrone, una mantellina viola, il cappuccio in testa e un tamburino al seguito, sono andati nelle vie del paese, hanno bussato a tutte le porte delle case del grazioso borgo, chiedendo e ricevendo offerte di ogni genere.

Tutto ciò che è stato raccolto, il sabato successivo, è stato battuto in un’asta nella piazza centrale del paese, svoltasi lunedì scorso, 12 febbraio. Il ricavato è stato utilizzato per l’acquisto di ciò che serviva all’allestimento del pranzo.

«Grazie al sindaco di Gradoli Mancini per l’invito, e alla fratellanza del purgatorio che mantiene vivo questo storico evento, un’importante occasione di convivialità e socialità.

Difendere e perpetuare le tradizioni, come il pranzo del purgatorio, per conservare identità, comunità e appartenenza», così l’onorevole Mauro Rotelli, che, subito dopo il pranzo, si è recato in visita alla caserma dei vigili del fuoco di Gradoli.

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