CERVETERI – Lupi che sbranano pecore: la storia si ripete in terra etrusca. E a farne le spese per l’ennesima volta è l’azienda Flore, allevatori locali dal 1980. Sono afflitti dall’ennesimo attacco subito nella notte. Sono stati uccisi una ventina di ovini ma anche dei piccoli montoni divorati dai mammiferi affamati. E le altre pecore che hanno tentato la fuga sono state ammazzate nell’area gestita da questi allevatori. «Abbiamo perso almeno 150 capi in pochi anni – racconta il pastore Graziano Flore – siamo in ginocchio. Non è possibile essere abbandonati in questo modo da tutti. Non ci salvaguarda nessuno. Non conviene quasi più ormai essere aperti se gli ovini ogni notte ci vengono ammazzati. Non è servito a nulla piazzare una recinzione alta oltre due metri. I lupi sono riusciti ugualmente a scardinare il cancello e a entrare uccidendo tutti i nostri animali. È una sconfitta».

Tanti altri colleghi a Cerveteri hanno subito lo stesso trattamento in questi anni. L’azienda Flore è situata a Monte Abatone ma dei branchi sono stati avvistati anche in altre zone. «Sei cani di guardia non sono riusciti a contrastarli – prosegue il signor Graziano - ho effettuato anche dei video oltre alle fotografie per dimostrare quanto subito. È stata l’ennesima strage. Mi hanno fatto davvero un bel regalo. Tempo fa le carcasse che avevo ammucchiato chi di dovere nemmeno è intervenuto per portarsele via».

A Ladispoli pure ci sono state parecchie segnalazioni, soprattutto nella frazione agricola dei Monteroni spesso e volentieri gli allevatori si sono disperati per le perdite. I lupi avevano azzannato il bestiame persino sulla costa in un appezzamento di Torre Flavia. Un problema irrisolto così come quello dei cinghiali che hanno proliferato e che hanno creato danni ai raccolti anche se ultimamente ignoti ne avrebbero fatti sparire una decina tra Campo di Mare e la parte nord di Ladispoli. Fonti ufficiali non confermano ma gli ungulati sarebbero misteriosamente in calo.

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