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TOLFA - “Il carbone non piace a nessuno, hanno ripetuto più volte i consiglieri di maggioranza. Ma quando si è trattato di votare, la mozione per dire no alla proroga fino al 2038 è stata respinta".
Ad esprimersi così il gruppo consiliare guidato da Sharon Carminelli, segretaria del circolo PD e consigliera di opposizione.
I consiglueri di opposizione evidenziano che “dopo ciò che èaccaduto nell’ultimo consiglio comunale di Allumiere ci aspettavano che la lnostra mozione venisse bocciata ma resta la testimonianza agli atti - spiegano Sharon Carminelli e gli altri cinsiglieri di opposizione - abbiamo presentato la mozione non per ingenuità ma per memoria: volevamo che restasse nero su bianco, per quando tra qualche anno si chiederà conto dell’ennesimo sacrificio imposto a questo territorio. Allora nessuno potrà dire: non lo sapevamo».In consiglio è intervenuto l’esperto dottor Mauro Mocci (medico Asl che fa parte dei Medici per l’ambiente) che ha portato dati e studi a sostegno del “no” al carbone. Mocci ha parlato degli effetti sanitari: «Riaccendere la centrale significa tornare a malattie respiratorie, tumori e a una stretta correlazione tra inquinamento e disturbi dello spettro autistico. Vuol dire esporre di nuovo bambini, famiglie e lavoratori agli stessi veleni di vent’anni fa".
Il tema lavoro è stato un altro nodo centrale che il dottor Mocci ha portato all'attenzione generale: «Dire no alla transizione significa rinunciare a migliaia di posti veri – ha aggiunto – quelli legati a bonifica, smantellamento e rigenerazione dell’area. Opportunità concrete che oggi vengono sacrificate». E’ intervenut anchhe il consigliere di maggioranza di Civitavecchia Ismaele De Crescenzo.m
Carminelli sottolinea che "La maggioranza ha difeso la linea del governo nazionale: da un lato ha negato che si continuerà a bruciare carbone, dall’altro ha aggiunto che, se dovesse accadere, sarebbe solo per garantire la sicurezza energetica del Paese».
Un’argomentazione che l’opposizione definisce contraddittoria: «Una magra consolazione per chi da vent’anni subisce gli effetti ambientali e sanitari della centrale». Neppure l’ipotesi della “riserva fredda” appare rassicurante ne per l'opposizione ne per il dottor Mocci: "Significherebbe che l’impianto resterebbe pronto a riaccendersi in caso di emergenza".
«O hanno letto il documento firmato da Battilocchio – osserva Carminelli – oppure mentono sapendo di mentire. E a questo punto è difficile capire quale delle due sia peggiore. Nel suo intervento la sindaca ha sostenuto che contano di più le parole del ministro rispetto agli atti ufficiali. Una posizione questa che è da Paese delle Meraviglie: noi ci affidiamo agli atti. E agli atti l’unico documento esistente è quello firmato da Forza Italia e Azione, che chiede nero su bianco di mantenere il carbone fino al 2038, in attesa di un probabile nucleare. Un’opzione anacronistica che dimostra quanto la transizione green non sia nei progetti del Governo». Non sono mancati momenti di tensione. "Alcuni consiglieri hanno accusato noi del PD di aver “politicizzato la questione”, risposta è stata netta: la nostra certo cchela nostra posizione è politica! È una scelta politica rinviare la transizione ecologica al 2038. È una scelta politica bloccare oggi il futuro. La politica è visione, è etica, è decidere in che direzione portare il Paese domani, non nascondersi dietro le parole». La mozione è stata respinta, ma per il gruppo Pd Tolfa Cambia resta il valore della chiarezza: «Abbiamo perso una votazione, ma abbiamo vinto in trasparenza. Quando tra qualche anno qualcuno chiederà conto di chi ha permesso tutto questo, quel verbale sarà lì: a raccontare chi ha detto sì, chi ha detto no, chi ha difeso il potere e chi ha provato fino all’ultimo a difendere il futuro».