di TONI MORETTI



CERVETERI – Il sindaco Alessio Pascucci interviene sulla vicenda Ocean Surf Beach e risponde al proprietario Massimo Gallo, il quale lamentava l’abbandono da parte delle istituzioni.

La sua versione della vicenda che riguarda Massimo Gallo?

«La vicenda giuridica che interessa lo stabilimento balneare Ocean Surf Beach di Massimo Gallo ed altri tre, non dimentichiamo infatti che la cosa riguarda anche lo stabilimento Renzi, quello dell’Associazione Nautica ed il Six, inizia nel 1997, anno in cui l’Ostilia intenta la causa nei confronti dei quattro stabilimenti e finisce nel 2009. Io non ero sindaco quando cominciò e non ero ancora sindaco quando finì. Il fatto che ora Gallo dica, e che credo pure che di ciò che dice dovrà rispondere davanti a qualcuno perché non credo che perché uno ha problemi possa arrogarsi il diritto di dire ciò che vuole specialmente quando dice che il mio atteggiamento sarebbe complice nel voler favorire un privato proprietario di una lottizzazione abusiva». 

Cosa ha fatto la sua amministrazione appena lei è stato eletto?

«Quello che non ha fatto mai nessuno. Abbiamo affrontato il problema in primo luogo ascoltando l’Assobalneari organizzazione della quale fa parte anche Massimo Galli, e su loro indicazione, valutato che avevano perso la causa con l’Ostilia e che la sentenza stava per diventare esecutiva, per scongiurare il danno che sarebbe derivato alla comunità oltre che agli imprenditori degli stabilimenti per la loro possibile chiusura, mi sono fatto carico, ripeto su loro indicazione, di fare una mediazione per ottenere, cosa che abbiamo ottenuto, un comodato d’uso gratuito dei terreni oggetto della sentenza fino al 2020, dopo aver preventivamente provveduto a rinnovare le concessioni fino a quella data. Chiedo a chi legge se ho fatto gli interessi dei balneari, dei cittadini o del privato? Io in cuor mio mi auguro che Gallo, che ritiene di avere le sue ragioni, e che vuole andare avanti con le cause, che qualche tribunale gliela dia la ragione, ma non può prendersela col comune e con me, perché egli sa che ci siamo messi a completa disposizione per ogni forma di aiuto possibile. Diceva di avere delle carte che gliela davano, carte che provavano la sua ragione, ma nonostante la mia disponibilità questa documentazione non è mai arrivata né a me né ai miei legali per poter operare. Sulla scorta di quelle che avevo io, non potevo fare di più».

E quali erano le sue carte?

«Premesso che a me per una serie di logici motivi farebbe piacere che la spiaggi fosse tutta pubblica, mi sono trovato di fronte ad una sentenza di un magistrato che in una lite tra privati dice che una particella di terreno confinante con lo stato è di proprietà di un soggetto che la ha rivendicata. E’ chiaramente una lite tra privati, e anche qualora avesse in qualche modo gli interessi dello stato, non ero io che dovevo intervenire, ma il demanio. Io sono stato l’unico a richiedere la demarcazione demaniale, cosa che è stata fatta, non producendo l’esito sperato, ecco perché, l’Assobalneari ha richiesto e ripiegato sulla mediazione. Poi esprimendo sempre tutta la mia solidarietà a Gallo, mi chiedo: ”Come mai, dal momento che la tassa per la concessione demaniale si paga in maniera distinta con coefficienti diversi sia per i metri quadrati di arenile occupati e sia per i metri cubi di eventuali manufatti di supporto ai servizi, l’Ocean Surf Beach, da quando è in possesso della concessione, ha pagato al demanio soltanto per l’occupazione dei metri quadrati dell’arenile? Sapeva forse che i manufatti erano stati realizzati su una striscia di terreno non demaniale occupata? Non si spiegherebbe altrimenti come mai un altro stabilimento, i cui manufatti risultano essere per la maggior parte nell’are demaniale, paga al demanio un prezzo molto superiore per la concessione».

Allora, c’è una soluzione?

«C’è una sentenza che va rispettata nella quale il comune non ha nessun titolo di intromettersi. Tutto quanto richiesto dall’associazione di categoria è stato fatto ed ottenuto. E’ stato scongiurato il pericolo del danno della chiusura per i balneari e per i fruitori del servizio. Auspico che Gallo trovi soddisfazione delle sue ragioni  se ne ha ma non tiri dentro me dove non centro, non faccia illazioni altrimenti sono portato a pensare che essendo candidato in una lista a me contraria lo faccia per motivi elettorali. In una lista tra l’altro nata soltanto perché il suo ispiratore, il principe Sforza Ruspoli, si è visto negare nel piano regolatore la possibilità di costruire case e centri commerciali in un’area di grande pregio agricolo che abbiamo destinato come giusto che fosse, alla coltivazione dei carciofi. La soluzione sta in tutto il grande lavoro che si sta facendo con le direttive della Regione Lazio per la riqualificazione di tutto il territorio di Campo di Mare per renderlo degno di essere il mare di Cerveteri».