S. MARINELLA - Fabio Angeloni resta membro del consiglio di amministrazione dell’Osservatorio ambientale fino all’approvazione del bilancio consuntivo del 2025 e del previsionale del 2026. E lo stesso Angeloni a chiarirlo sulla base di quanto chiarito con la commissaria prefettizia Desideria Toscano.

Quale sarà il suo impegno nel prossimo futuro all’interno dell’ente?

«Rimarrò in carica, come da accordi con la commissaria, per garantire la continuità amministrativa necessaria all’approvazione del bilancio - spiega Angeloni - La governance deve restare equilibrata, l’attuale assetto politico, che vede la presidenza dell’assemblea e quella del cda assegnate a Comuni diversi, garantisce la necessaria unità di indirizzo evitando concentrazioni di potere. La rappresentanza legale resta in capo al consiglio di amministrazione, ma l’azione deve essere corale».

Quale pensa sia il terreno di prova principale per il nuovo presidente Piendibene?

«Il ciclo dei rifiuti. È un’urgenza ambientale diventata ormai un’emergenza economica. Un abbattimento dei costi avvantaggerebbe tutti i Comuni, con effetti positivi amplificati a Civitavecchia dove, nonostante l’introduzione della differenziata, una famiglia di tre persone paga una Tari del 20-30% superiore alla media. È inaccettabile, i numeri dovevano migliorare, non peggiorare. Servono scelte condivise e progetti coraggiosi sullo smaltimento finale. Meno burocrazia, più performance, questa è la strada».

Parliamo di numeri, ci sono 8 milioni di euro sul tavolo. È la volta buona per cambiare volto al territorio o resteranno nei capitoli di bilancio?

«L’opportunità è enorme e non va sprecata. Per questo è fondamentale che i 4,4 milioni di euro ottenuti da Enel arrivino subito all’Osservatorio, confluirebbero in un tesoretto complessivo di otto milioni. Ma attenzione, questi fondi non devono essere spesa pubblica nel senso più sterile e burocratico del termine, bensì un investimento strategico. Dobbiamo ragionare come le aziende sane, il capitale pubblico deve servire ad attrarre il privato. Per ogni euro investito, dobbiamo portarne tre da investitori esterni. Investire nel pubblico per raccogliere dal privato, questa è la ricetta».

La struttura però conta solo due dipendenti. È una sfida impari?

«È un paradosso burocratico. Due collaboratori straordinari che presidiano la sede e gestiscono una mole enorme di adempimenti non possono reggere gare pubbliche da milioni di euro. Per questo serve l’agenzia per la sostenibilità, un hub dinamico, un team esperto con professionisti capaci di intercettare i bandi Pnrr e offrire servizi reali alle imprese. Senza l'agenzia lo sviluppo resta un libro dei sogni, con l'agenzia e gli otto milioni a disposizione, diventa un portafoglio di progetti cantierabili».

In questo senso, lei punta molto su Paesc ed Esg. Cosa cambia concretamente per i cittadini?

«Il Paesc è la nostra road-map per tagliare le emissioni del traffico, del porto e delle centrali, mitigare i rischi climatici e sostenere le famiglie colpite da povertà energetica. Gli Esg invece, sono il passaporto per i grandi capitali. Se l'osservatorio evolve in un’agenzia per la sostenibilità capace di offrire report trasparenti e monitoraggi real-time, il territorio diventa un interlocutore credibile per i grandi fondi d'investimento e per le Pmi che puntano alla compliance europea».

In che campi avverranno i miglioramenti?

«Un’agenzia efficiente incide direttamente sullo sviluppo economico, sul lavoro, sulla salute, sulla qualità della vita e sui costi sociali. Può ridurre la pressione fiscale e migliorare radicalmente lo stato delle cose. In certi contesti, un'agenzia a fare la differenza tra il declino e lo sviluppo. Ecco è questa l’opportunità che non bisogna farsi sfuggire adesso che ci sono i soldi».

Quali sono i risultati di cui va più fiero?

«Abbiamo creato strumenti che funzionano: Mare Nostrum per il monitoraggio marino ormai è al quarto anno e nel 2026 ci sarà Monitor Salute vjr fornisce alle Asl report costanti e alert precoci su potenziali rischi per la salute pubblica. È lo strumento tecnologico che trasforma il monitoraggio ambientale in prevenzione sanitaria concreta. Nell’ ultimo cda abbiamo approvato che offriremo ai Comuni soluzioni per dei rilevatori di radioattività sui mezzi dei rifiuti. Li abbiamo approvati all'unanimità nel CdA, sensori live per proteggere i nostri operatori e le mamme che vedono passare i mezzi sotto casa». (Gi.Ba.)

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