FIUMICINO - Sabato 5 aprile, presso il Salsedine Expo di Fiumicino, si terrà un incontro promosso dai comitati pro-porto per discutere dello sviluppo della nuova infrastruttura marittima destinata a trasformare il volto della città. Un progetto che, non avendo le caratteristiche dei grandi scali commerciali come quelli di Civitavecchia, Napoli o Genova, si propone di essere un modello di sostenibilità e innovazione tecnologica.

Il nuovo porto di Fiumicino non sarà infatti un hub per il traffico navale di massa, bensì un’infrastruttura dedicata a un traffico selezionato e mirato. Potrà ospitare solo una nave alla volta e non sarà attivo tutti i giorni della settimana, riducendo così l’impatto ambientale e migliorando la gestione dei flussi logistici e viari.

Un aspetto cruciale che verrà affrontato nel corso dell’incontro è il sistema di alimentazione a terra, che permetterà alle navi attraccate, così come ai grandi yacht, di spegnere i motori e utilizzare energia pulita per il funzionamento dei servizi di bordo. Una soluzione che rappresenta un passo avanti nella lotta all’inquinamento atmosferico e acustico, riducendo significativamente le emissioni di CO2 e migliorando la qualità dell’aria.

Ma l’innovazione non si ferma qui. Uno dei punti fondamentali del progetto riguarda il sostegno all’economia locale: le imbarcazioni che faranno scalo a Fiumicino avranno l’obbligo di approvvigionarsi sul territorio, acquistando derrate alimentari e beni necessari alla navigazione dalle imprese locali. Un vincolo che garantirà un ritorno economico diretto per i commercianti e produttori della zona, creando nuove opportunità per il tessuto imprenditoriale della città.

Il porto sarà inoltre affiancato da una serie di interventi urbanistici di rilievo. La viabilità sarà rivista e migliorata, con nuove infrastrutture che faciliteranno l’accesso all’area portuale senza impattare negativamente sul traffico cittadino. Il vecchio faro, simbolo storico della città, sarà ristrutturato e riqualificato, diventando un elemento di valorizzazione culturale e turistica.

Un altro punto chiave dell’incontro sarà la creazione di una piazza pubblica aperta alla cittadinanza, che renderà il porto uno spazio fruibile per residenti e visitatori, non una zona chiusa e inaccessibile. Solo le banchine, per ovvie ragioni operative e di sicurezza, rimarranno riservate alle attività portuali, mentre il resto dell’area diventerà un punto di aggregazione per la comunità.

L’evento del 5 aprile rappresenterà un’occasione per approfondire tutti i dettagli del progetto e ascoltare le esigenze della comunità, affinché il nuovo porto possa coniugare sviluppo economico, tutela ambientale e miglioramento della qualità urbana. Un’infrastruttura che non sarà solo un punto di attracco, ma una risorsa strategica per la città, capace di generare opportunità senza compromettere l’equilibrio ambientale e sociale.