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LADISPOLI - «Siamo ancora in piena emergenza». Ha smesso di piovere in Emilia Romagna, ma i danni causati dalla pioggia battente dei giorni scorsi, sono ancora lì sotto gli occhi di tutti. Cittadini, volontari, vigili del fuoco. C'è fango, fango ovunque. Alcuni tunnel, sottopassi, gallerie, sono ancora allagati. Si spala, si recuperano dalle macerie gli oggetti "sopravvissuti" alla furia del maltempo. Tra loro, a spalare, ci sono anche i volontari della protezione civile Avalon di Ladispoli. In testa il loro presidente, Bruno Ballarin.
«Non potevamo non rispondere a questa chiamata», ha detto in collegamento telefonico da Forlì, a News&Coffee. I bollettini del dipartimento nazionale di Protezione civile parlano ancora di allerta rossa. Il rischio ora è la tenuta del terreno e degli argini dei fiumi. «C'è il rischio di crolli, di cedimenti strutturali, di smottamenti di terra». E poi, come detto prima, ci sono gli argini dei fiumi che nei giorni scorsi hanno ceduto e oggi, se il livello dei fiumi dovesse nuovamente salire, quegli argini potrebbero non riuscire a contrastare l'avanzare dell'acqua. A dare una mano ai volontari e ai "professionisti" giunti da tutta Italia, c'è anche la popolazione. «Ci coccolano - racconta Ballarin - non ci fanno mancare nulla. In ogni punto trovi dei banchetti con qualcuno che mette a disposizione dei volontari acqua, caffé, cibo ... tutto quello di cui c'è bisogno. Il grande cuore dell'Emilia Romagna ci ringrazia anche in questo modo».
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