CERVETERI – Macchie sospette in acqua a Campo di Mare e miasmi insopportabili. Dopo le segnalazioni dei bagnanti si è attivata subito la Capitaneria di porto di Ladispoli-San Nicola. Il sospetto era caduto principalmente sul fiume Zambra con molte persone presenti che avevano documento la gran quantità di acqua scura che scorreva verso la foce, e quindi verso il mare, inoltrando alle autorità preposte anche i filmati. I militari, coordinati dal comandante Cristian Vitale, sono arrivati sul posto escludendo intanto i problemi agli impianti depurativi. E poi anche quelli relativi allo stesso torrente che termina la sua corsa sullo specchio d’acqua di Campo di Mare. Perciò – secondo quanto appurato dalla guardia costiera ladispolana – si sarebbe trattato solo dell’acqua ristagnata e del fango presente da giorni nel fosso. Sono stati sottoposti a controllo due depuratori, compreso quello di Cerveteri, e in più sono stati svolti dei campionamenti dell’acqua che hanno dato fortunatamente esito negativo. La situazione ieri era sotto controllo e l’allarme per residenti e villeggianti è cessato perché quelle macchie altro non erano che acqua con sedimento e sterpaglie. Lo stesso fenomeno si era verificato qualche giorno a fa a Ladispoli nel fiume Vaccina. In effetti l’acqua ristagnata dopo le piogge si era riversata nella foce alimentando le preoccupazioni degli abitanti per le esalazioni. Anche in quel caso la Capitaneria di porto era subito intervenuta escludendo problemi relativi a inquinamento. Tira un sospiro di sollievo anche il sindaco, dopo il sopralluogo anche della Polizia locale e dei funzionari del servizio Ambiente. «Il fenomeno osservato è di origine esclusivamente naturale – sostiene Elena Gubetti - come chiarito dal comandante Vitale della Capitaneria di Porto, la mareggiata ha liberato la foce ostruita dello Zambra, generando una corrente di breve durata ma di grande intensità che ha trasportato verso il mare una grande quantità di fango e materiali sedimentati sul fondo del fosso. Non c'è alcun pericolo. Saremmo i primi a informare la cittadinanza nel caso in cui vi fossero rischi».

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