LADISPOLI - «Ci sentiamo abbandonati: nessuno pensa alla nostra categoria». Gianpaolo è uno degli storici pescatori dell’approdo di via Marco Polo. Porto Pidocchio da anni attende interventi risolutivi e chi in qualche modo ne è parte integrante si attende la riqualificazione più volte annunciata. Nel 2016 la tromba d’aria devastò il porticciolo, soprattutto spazzò via in un colpo solo i box utilizzati per la loro attività. Non sono stati mai ricostruiti. «Fosse solo questo il problema – aggiunge – non disponiamo nemmeno dei servizi igienici, non c’è un piccolo locale per pulire il pesce, non c’è niente. E poi ricordiamoci il nodo dell’insabbiamento del fondale marino che spesso ostacola la nostra attività». Dopo il tornado comunque i lavoratori hanno rialzato la testa rischiando più volte pure di essere sfrattati per un motivo o per l’altro. Ma un restyling dell’approdo ladispolano allo stato attuale appare difficile o comunque sempre rimandato. Nel Pua (Piano di utilizzo dell’arenile) l’attuale amministrazione aveva inserito un progetto lungo la foce del Vaccina ma è chiaro che è la tempistica a preoccupare. I pescatori poi attendevano le scogliere inserite nel piano contro l’erosione finanziato dalla Regione Lazio ma questi benedetti 6 milioni di euro non arrivano, o meglio l’iter per la costruzione delle barriere protettive della costa appare un miraggio.

LA RISPOSTA

Palazzo Falcone però annuncia novità importanti. «A breve posso dire – interviene Pierpaolo Perretta, consigliere comunale e delegato al Demanio marittimo - che inizieranno i lavori per la riqualificazione dell’approdo dei pescatori artigianali locale, e con esso, la predisposizione di servizi e punti vendita del pescato locale. Finalmente Ladispoli valorizzerà una realtà locale storica, realizzando un punto di approdo specifico con servizi e punti vendita, dando vita ad un vero e proprio villaggio dei pescatori». Da capire solo quando concretamente ci sarò la posa della prima pietra. «L’amministrazione Grando – conclude Perretta - ha sempre ritenuto fondamentale il rilancio turistico della città ed in questo senso la realizzazione, finalmente, di un punto di approdo e di servizi per la storica colonia di pescatori locali , costituisce certamente un valore aggiunto. La pesca artigianale è, infatti, parte del nostro patrimonio culturale che verrà, così, sostenuta permettendone la sopravvivenza e, contemporaneamente, consentirà una vendita diretta del pescato locale: storia e prodotti a km 0, un binomio perfetto».

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