CIVITAVECCHIA – «Gli interventi di manutenzione, purtroppo carenti in tutta la zona mercato e non solo nell’ittico, sono da imputare solamente all’Amministrazione Comunale, soprattutto laddove non vi è un’adeguata pianificazione degli interventi e un monitoraggio delle situazioni esistenti». Lo sottolinea l’associazione “Amici del Mercato di Civitavecchia” che, dopo i disagi di ieri dovuti alla pioggia e le polemiche che ne sono scaturite, cerca di riportare la questione sui binari giusti e indica la strada da seguire. 

«Il mercato è uno soltanto – hanno aggiunto – diventa irragionevole fare la differenza tra operatori. Dobbiamo volere di più dall’Amministrazione comunale e dagli uffici in termini di manutenzione, pulizia, ordine e controllo». Il riferimento è ad alcune polemiche nate tra gli stessi operatori dislocati in zone differenti.

«Dare degli abusivi agli operatori di piazza XXIV Maggio – hanno infatti ribadito dall’associazione – è quanto di più sbagliato possa esserci, soprattutto laddove la loro stessa situazione è stata creata, ormai diversi anni fa, dalla stessa Amministrazione comunale, che li ha dislocati in via provvisoria per lavori di riqualificazione; situazione poi divenuta permanente. Il bagno che si è voluto creare, ad esempio, è per tutti i cittadini, non è stato realizzato solo a favore degli operatori, né tanto meno riusciamo a capire quale sia il motivo di sentenziare contro una fetta degli stessi operatori. Puntare il dito tra di noi, come purtroppo molte volte si è fatto, non fa altro che il gioco di chi vuole vedere la morte del mercato.  Il mercato sfama molte famiglie di operatori, e l’associazione stessa è nata proprio per tutelare gli operatori medesimi laddove in passato non si è mai riuscito. L’intenzione di fare gruppo è proprio difendere il valore delle tradizioni che il mercato stesso porta con sé, un valore storico, culturale e sociale per cui chiederemo vi sia formale riconoscimento nelle dovute sedi istituzionali, così come molti altri mercati nel Lazio e in Italia. Chiediamo quindi di cessare con i continui litigi tra di noi – hanno concluso - portandoci reciproco rispetto e sano confronto, nei principi della legalità e dell’onestà in primis tra gli operatori, e anche verso la cittadinanza e i fruitori del mercato».