CIVITAVECCHIA – Tradizioni da difendere e tutelare, da custodire e rispettare. Ne è convinto Roberto Melchiorri che, da Civitavecchia c’è, torna a lanciare un appello, sulla scia di quanto già fatto per la notte delle Pastorelle. Lo spunto lo prende da quanto si sarebbe verificato durante la processione del Venerdì Santo, con figuranti e penitenti che hanno attraversato il Ghetto, parte finale del percorso per tornare alla chiesa della Stella. «Tra il menefreghismo di chi dovrebbe controllare, continuano a registrarsi incuria e mancato rispetto per le nostre belle tradizioni – evidenzia Melchiorri –  come già successe la notte del 23 dicembre, nella zona "franca" del ghetto, dove l'atmosfera natalizia creata dai suggestivi canti e suoni dei bravi pastorellanti, fu interrotta da musica diversa diffusa all'esterno ad alto volume, questa volta stessa sorte è toccata alla processione del Venerdì Santo. Anzi, con effetti ancora peggiori poiché la mistica musica ed il suggestivo rumore delle catene venivano sovrastate da tutt’altro».

Per Melchiorri si tratta indubbiamente di una situazione «che deve indignare perché continua a togliere consistenza alle tradizione e nella fattispecie del caso una mancanza di rispetto alla religione. Una situazione ancora più grave – ha concluso – che non può passare inosservata perché avvenuta alla presenza delle massime autorità». 
Autorità alle quali nuovamente si appella Civitavecchia C’è affinché i «timidi consigli» a tenere la musica bassa per rispettare questi momenti diventi un qualcosa di più strutturato ed incisivo, proprio per regolamentare questo tipo di situazioni.