CIVITAVECCHIA – È una soddisfazione amara, quella di Tiziano Cerasa, assolto dopo circa dieci anni dalle accuse di malversazione ai danni dello Stato, truffa ai danni dello Stato ed intestazione fittizia di beni e valori e favoreggiamento della prostituzione, con il caso riferito ad una intercettazione telefonica relativa ad alcune ragazze dipendenti di una società di Ladispoli.

Ieri è infatti arrivata la decisione del Tribunale di Civitavecchia che ha respinto la richiesta di due anni e otto mesi avanzata dalla Procura, accogliendo invece quella della difesa, rappresentata dall’avvocato Lorenzo Mereu. Assolto quindi Cerasa, e con lui anche l’ucraino Pauvlo Malakhov, descritto dalla Procura come suo collaboratore ed accusato di riciclaggio.

L’ex presidente del consiglio comunale ai tempi della giunta Saladini venne arrestato dalla Guardia di Finanza nel luglio 2014, con l’inchiesta che si focalizzò sul periodo tra il 2009 ed il 2012, e con il caso che ebbe un grande clamore a quel tempo, coinvolgendo anche diverse società, in particolare asili nido. Già nel 2022 si chiuse positivamente il contenzioso contabile per danno erariale, fondata proprio sul reato di malversazione contestato in sede penale, con la Corte dei Conti che aveva accolto le tesi di Cerasa, riconoscendone il corretto operato. Ieri quindi l’assoluzione nel processo penale.

«Una seconda pronuncia favorevole per il mio assistito in questo caso – ha commentato l’avvocato Mereu – certo, la soddisfazione c’è, la questione è stata totalmente sgonfiata, ma il caso ha inciso profondamente sulla sua vita. E già il processo ha rappresentato una condanna per Cerasa. Il danno c’è stato. Reati fiscali, false fatturazioni, oggi la malversazione e lo sfruttamento della prostituzione: finalmente Cerasa è fuori da ogni circuito penale, assolto su tutti i fronti».