CIVITAVECCHIA – Sta catalizzando l’attenzione del mondo dei social la storia dello chef civitavecchiese Luca Serpente, da anni residente a Mestre. La sua audacia nel mescolare tradizione e innovazione, unita alla cura nella selezione delle materie prime, lo rendono un punto di riferimento nel panorama culinario veneziano e non solo.

Cinquantanove anni, originario di Civitavecchia, il cuoco -imprenditore nel 2019 ha rilevato lo storico locale “Amelia Romana” introducendo una proposta gastronomica fuori dagli schemi. D’altronde l'eclettico mondo della cucina italiana ha sempre accolto con interesse e curiosità gli esperimenti culinari dei suoi chef più audaci, e l’esempio di Serpente non fa eccezione. Anzi. Con la sua audace combinazione di tradizione romana e esotismo culinario accompagna i clienti in un viaggio attraverso i sapori del mondo, abbinando piatti tipicamente romani a carni esotiche provenienti da diverse parti del globo. E così nel menù è possibile trovare un'ampia varietà di gusti, con piatti che spaziano dai classici della cucina romana come carciofi alla giudia e cacio e pepe, fino alle carni meno convenzionali come coccodrillo, zebra, bisonte e renna. Una selezione di carni che non è certo usuale nei ristoranti europei, ma che Luca Serpente presenta con orgoglio e maestria. Secondo quanto riportato, si tratta di esemplari provenienti da cacce controllate o da allevamenti specializzati, con l'obiettivo di garantire la sostenibilità e il rispetto dell'ambiente.

Luca Serpente, con la sua passione per la cucina e il suo spirito innovativo, ha saputo conquistare il palato dei suoi clienti, dimostrando che l'eccellenza gastronomica non conosce confini.