SANTA MARINELLA – Querela per il sindaco della Perla del Tirreno, Pietro Tidei. A presentarla è stato l'ex primo cittadino, Roberto Bacheca. Tutto nasce dalla vicenda legata alle famose foto e video che hanno immortalato l'attuale sindaco in atteggiamenti intimi in una stanza del comune da cui è scaturita un'inchiesta per revenge porn. Tidei aveva accusato l'ex sindaco Bacheca di aver orchestrato un complotto contro di lui e di essere in possesso delle foto in questione. «Quello che ho visto in alcuni video che mi sono stati forniti – dice Bacheca – era argomento che nulla aveva a che vedere con gli incontri intimi del sindaco e quindi non capisco perché mi ha accusato di essere parte attiva nella denuncia sul revenge porn. La Procura non mi ha mai chiamato, né come persona informata dei fatti, né come possessore di intercettazioni relative al revenge porn. Per cui, sentirmi chiamato in causa come parte attiva nelle vicende relative al revenge porn, mi ha irritato. Ecco perché sono passato alla querela. In sei anni e mezzo, nonostante mi avesse chiamato in causa più volte come ex sindaco di questa città, io non ho mai risposto, anche se venivo offeso. Ora però basta. Ogni qualvolta l’attuale sindaco mi dovesse citare sulla vicenda del revenge porn, se la vedrà con i miei avvocati».

La risposta di Tidei non si è fatta attendere. «Bacheca si dovrebbe solo vergognare per il suo pessimo lavoro ed il male che ha fatto alla città – replica l’attuale sindaco - provocandone il fallimento per aver lasciato nel completo degrado e in malora innumerevoli strutture pubbliche, dalle scuole agli impianti sportivi, ormai note vicende sotto gli occhi di tutti. Il soggetto, a quanto apprendo, ha presentato una querela nei miei confronti, in base a suo dire, su dichiarazioni mai fatte. Ho affermato, viceversa, che è mia intenzione chiedere alla Procura della Repubblica di verificare l’esistenza di un’associazione di personaggi che sono stati destinatari di comunicazioni personali e vietate, costituenti oggetto di reato. Questo, sempre a margine della chiusura delle indagini, che ha portato la Procura stessa ad individuare i soggetti indagati e come tali, suscettibili di rinvio a giudizio. Sarà quindi la Procura della Repubblica a decidere se esiste o meno un reato di associazione di un gruppo ben indentificato per “fare vendetta” (come afferma nelle carte la Procura stessa) per colpire la figura del Sindaco Tidei. Tutto questo per quanto riguarda la vicenda del reverenge porn. Delle querele, invece, si dovrebbero preoccupare le persone che hanno diffuso voci false e tendenziose, per le quali probabilmente ne dovranno rispondere in tribunale, dinnanzi la Pubblico Ministero. La cosa veramente incredibile è la “ricomparsa” del latitante, politicamente si intende, Bacheca, che farebbe bene a nascondersi e vergognarsi piuttosto che dispensare moralismi del quale francamente ne facciamo tutti a meno. Ha affidato il suo “ritorno” a terze persone, e ad azioni di “disturbo” politico e amministrativo da parte di qualche assessorato regionale. Noi, dopo il suo dissesto, abbiamo risanato i conti, riportandoli in equilibrio, e rimettendo a posto tutto ciò che Bacheca aveva distrutto. Il popolo ci ha premiato, è bene ribadirlo, con il 51% dei consensi ottenuti al primo turno, segno che abbiamo ben operato per il bene della città, ed è quello che continueremo a fare, nonostante la faccia tosta dell’ex Sindaco e di qualche suo seguace. Farebbe bene a nascondersi piuttosto, dopo le figuracce continue su questa vicenda, anche e soprattutto a livello politico, il cui peso elettorale appare evidentemente indebolito e irrilevante, considerato la pessima campagna elettorale da lui organizzata che ha prodotto, di fatto, la sonora sconfitta del centrodestra alle ultime consultazioni comunali».

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