CIVITAVECCHIA – Si è svolta nella giornata di ieri (15/02/2024) una riunione presso l’Ufficio Commercio insieme ai rappresentanti dell’Ufficio Lavori Pubblici per analizzare le problematiche dovute alla dislocazione delle attività che si prevede nella fase di riqualificazione di Piazza Regina Margherita, finanziata con i contributi del PNRR.

«Si è dovuto prendere atto – spiegano dall’associazione Amici del mercato – che la riunione non è riuscita a soddisfare minimamente quanto auspicato, lasciando ancora gli operatori del mercato digiuni di risposte concrete e reali. Se è vero, come detto durante la riunione, che si è sentito l’esigenza di indirla proprio a seguito dei molti solleciti da parte dell’Associazione, è altrettanto vero che si sono sentiti pareri discordanti tra i vari uffici. Questo è stato uno dei molteplici incontri, formali e non, in cui si è detto tutto e il contrario di tutto. Ad oggi, ciò che possiamo percepire è un grande punto interrogativo sulla situazione degli operatori del mercato, su quale sarà la sorte durante i lavori e quale la situazione definitiva che deriverà dal “Polo Alimentare”».

L’Associazione vuole «mandare un messaggio all’amministrazione comunale e agli Uffici: nell’affidare un incarico di diverse migliaia di euro ad uno studio di progettazione che, auspichiamo, ha già in mente il futuro andamento dei lavori, non è possibile pretendere che la soluzione sulla dislocazione nel corso dei lavori venga unicamente dagli operatori. Chiediamo quindi all’Amministrazione di avanzare proposte reali, per cui saremo disponibili a sederci al tavolo per trovare la soluzione migliore. Gli operatori, è bene dire, non sono contro la riqualificazione di Piazza Regina Margherita, che sono necessari per poter dare nuova dignità alla città e al mercato, ma non deve passare il concetto che “riconsegnare la Piazza a Civitavecchia e ai Civitavecchiesi” significhi la chiusura definitiva e senza buona uscita degli operatori del mercato, che di per sé è organo storico del centro di Civitavecchia. E l’associazione è qui per tutelare questo patrimonio, e lo faremo, laddove la nostra voce non venga ascoltata, in ogni sede ritenuta necessaria. Siamo aperti al confronto – concludono –, ma siamo stanchi di essere trattati con sufficienza e senza la giusta considerazione».

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