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di TONI MORETTI
CERVETERI – Prendi una spiaggia immacolata, forse un po’ trascurata, ai margini di una palude protetta che si chiama: “Palude di Torre Flavia”.
Prendi un artista toscano, Lorenzo Cherubini, al secolo Jovanotti, che va per la maggiore tra i giovani e anche i non più giovani per l’attrattiva che riesce a concentrare su di se delle mamme, tante che lo vorrebbero come figlio, perché educato, mai scurrile, che parla di amore sincero, per tutti, per il genere umano e per la natura, grande difensore dell’ambiente che chiede di poter allestire, ai margini di quella palude, in quella spiaggia immacolata anche se un po’ trascurata, un grande concerto attraverso il quale poter divulgare il suo messaggio di amore universale, compreso quello per la natura.
Prendi una società di produzione, la The Base, alla quale l’artista si rivolge per organizzare il suo concerto, che le cose le sa fare bene, che ha la forza di traghettare su quella spiaggia immacolata anche se un po’ trascurata, a ridosso di quella palude protetta, quarantamila persone al modico prezzo di sessanta euro pro capite con una aspettativa di incasso di duemilioni e quattrocentomila euro.
Prendi che codesta società, per “adattare” la spiaggia alle necessità degli impianti per il concerto che prevede anche impianti di food and beverage fonte di ulteriori incassi, ha stravolto la spiaggia immacolata anche se un po’ trascurata, chiedendo la collaborazione di una amministrazione fulminata dal ritorno di immagine che se ne sarebbe avuto tanto da avere intrapreso una gara ad ostacoli per rispettare i tempi trascurando qualche richiesta di autorizzazioni o addirittura, come sostengono alcuni, omettendo di fornire delucidazioni richieste dalla Regione Lazio sui lavori in corso o effettuati.
Ora, ultima novità, l’amministrazione si accorge di aver bisogno di personale ausiliario per ripulire quella spiaggia immacolata anche se un po’ trascurata, dopo il passaggio e lo stazionamento, sia pure per un giorno ed una notte, delle quarantamila persone previste, e come è abitudine di questi amministratori, si cercano volontari.
Volontari che amino l’ambiente, che provvedano a rimuovere ciò che in quella spiaggia sarà abbandonato, questo perché il comune non ha forse risorse disponibili per pagare il giusto lavoro e ricorre, per riconoscere a questi volontari, venti posti disponibili, un premio al loro impegno, chiamano in causa la società organizzatrice alla quale per logica e correttezza spetterebbe l’onere della pulizia postuma, che magnanimamente interviene stabilendo di offrire loro acqua, cibo, un biglietto di ingresso per il concerto e gadget speciale rendendoli al contempo ambasciatori del messaggio pro ambiente che è nello spirito del concerto.
Così dalle 8 del mattino fino a conclusione dell’evento questi volontari dovranno diffondere tra gli spettatori i concetti di eco-sostenibilità e favorire lo svolgimento di una corretta raccolta differenziata, stando attenti a far sì che ogni rifiuto prodotto, come bottigliette d’acqua, bicchieri, tovaglioli e quant’altro, venga correttamente differenziato e che soprattutto non rimanga abbandonato in spiaggia.
Sarà che sono cambiati i tempi, la concezione e lo spirito del lavoro, ma ci sembra tanto una mistificata forma di “caporalato” attuato con una vergognosa complicità di una amministrazione che sembra proprio aver perso la bussola. Elena Gubetti, assessore alle politiche ambientali, di questo sarà uno dei maggiori responsabili.