SANTA MARINELLA – Dopo le parole esternate dalla consigliera di maggioranza Maura Chegia, nel criticare la dichiarazione del sindaco Tidei in merito alla sentenza del Consiglio di Stato, in cui il primo cittadino affermava che non avrebbe atteso un attimo per rendere esecutiva la decisione dell’organo giudicante di abbattere una parte del ristorante l’Isola del Pescatore, l’esponente della lista Cittadini al Centro, ha inviato una nota per correggere alcune affermazioni. Infatti, le parole della Chegia erano state pienamente condivise dalle opposizioni del centrodestra che invitavano la consigliera a mettere in minoranza la giunta Tidei. La dichiarazione non deve essere piaciuta al sindaco, che molto probabilmente dal suo letto d’ospedale ha voluto chiarire la posizione della stessa Chegia all’interno della maggioranza. Tanto che in serata la consigliera ha deciso di correggere il tiro. “Mi rivolgo ai consiglieri di opposizione per dirgli che la realtà io non l’ho mai persa – dice la Chegia nella nota - sono da sempre al fianco delle persone in difficoltà, non mi spaventa alcun tipo di azione se la causa che la smuove è giusta e difendibile. In questo caso ho preso a cuore i lavoratori, ritengo lo dovremmo far tutti. Non sono certo la consigliera che si agita e manifesta per un proprio disagio, l’istituzione che rappresentiamo ci obbliga a combattere per gli altri, non per noi stessi. Se vi è venuto in mente che abbia una coscienza da lavare sarà mica perché siete abituati alle coscienze sporche? – si chiede la Chegia rivolgendosi ai consiglieri di opposizione - non ho altre precisazioni da fare, se non che non siete molto attenti sui tempi. Quando parlate di anni in silenzio, vi ricordo che i miei primi cinque anni con Tidei sono stata sempre in prima linea e in questo secondo mandato, certamente meno idilliaco, non sono passati anni, ma mesi da quando sono subentrata. Lo dirò anche a voi, come a tanti altri con cui mi confronto, la politica del fango la combatterò sempre. Questo modo di gridare alla sfiducia appena un consigliere di maggioranza dissente dal suo sindaco è un modo di far politica che non mi appartiene e il segno che non si è abituati a persone libere. Auguro che diventi normalità per tutti, come democrazia vuole».

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