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SANTA MARINELLA – Il sindaco Tidei e la delegata allo sport Ferullo, rispondono agli attacchi portati dalla due consigliere di minoranza Fantozzi e Baciu, sulla questione della cantieristica degli impianti sportivi. “I sopralluoghi eseguiti dal direttore per la sicurezza dei cantieri di lavoro per la ristrutturazione del Palasport – dice Tidei - hanno riscontrato il rispetto di tutte le norme previste per legge e l’inesistenza di qualsivoglia situazione di pericolo o irregolarità. Questo a ulteriore conferma delle falsità raccontate dalle consigliere Baciu e Fantozzi”. L’intervento delle due esponenti di minoranza, che questa volta credo abbiano rasentato il ridicolo, è ora anche al vaglio dei responsabili delle imprese che stanno eseguendo le opere e che non possono certo tollerare accuse totalmente infondate, sentite dai fatti e lesive della loro immagine. La riprova, arriva dalla nota stilata a seguito delle ispezioni compiute e da parte dal geometra Pipponzi, direttore responsabile della sicurezza che ha potuto appurare che tutte le aree di cantiere erano perimetrate e che l’ingresso del Palasport, nello specifico, era negato anche da un lucchetto che impediva a chiunque un accesso all’interno della struttura A questo punto non si comprende su quali presupposti le due consigliere abbiano potuto diffondere notizie prive di ogni fondamento e riscontro oggettivo. Hanno dato dimostrazione solo di disinformazione anche se appare evidente che si è trattato dell’ennesimo mal riuscito tentativo di screditare l’amministrazione”. Anche la Ferullo dice la sua su questa vicenda. “Mi preme chiarire – dice la delegata allo sport - un aspetto per non incorrere in facili fraintendimenti o peggio ancora, in polemiche pretestuose. Nessuno ha mai dichiarato che l'evento dell'epoca, in sè per sé non fosse nobile o comunque di grande risalto, tutt'altro, è stata sicuramente una manifestazione che ha dato lustro e alla quale hanno partecipato numerosi concittadini. La mia critica all’amministrazione di allora, era rivolta al fatto che si è utilizzato un impianto sportivo, come lo stadio di calcio, per un evento del genere, che, senza tanti giri di parole, ha compromesso senza alcun dubbio la funzionalità del terreno di gioco, che magari non versava in condizioni ottimali, ma aveva permesso fino a quel momento lo svolgimento dell'attività agonistica a tanti bambini e ragazzi della scuola calcio. Detto ciò, ribadisco, nella frase soldi buttati nel cestino, è bene dunque specificare che sono riferiti alla questione pre e post manifestazione, perché appunto, bastava organizzare l'evento in un luogo più idoneo senza magari dover incorrere a spese eccessive per pianificare il tutto. Spero di aver chiarito questo aspetto, dispiaciuta se qualcuno diverso da chi decideva nella macchina comunale, si è sentito offeso, ma ribadisco che l'attenzione verso lo sport nella nostra città è in primo piano sull'agenda di governo, come i fatti dimostrano”.
Particolarmente risentita l’associazione Spirito Libero dopo le dichiarazioni di Tidei e Ferullo. «Nel corso del suo lungo operato, l'associazione culturale Spirito Libero ha organizzato numerose iniziative, eventi musicali e sportivi con l'unico intento di fare del bene, animando le serate dei santamarinellesi e dei santaseverini, collegando ogni singolo evento ad un fine sociale e solidale - affermano dall’associazione - Lo spirito (libero, appunto) che per anni ha contraddistinto i nostri volontari sa di generosità, sa di sacrifici, sa di affiatamento, sa di fatica, sa di orgoglio, sa di appartenenza, sa di condivisione. Sa di comunità. Rimaniamo quindi esterrefatti per essere stati chiamati in causa, nostro malgrado, dalle dichiarazioni a mezzo stampa, a doppia firma della consigliera Marina Ferullo e dell'amministrazione comunale, in cui si fa riferimento a un evento organizzato dieci anni fa al Campo Sportivo (oggi Stadio Comunale Ivano Fronti) in cui, secondo i dichiaranti "sono stati buttati nel cestino oltre 200 mila euro per un evento di motocross che ha compromesso il nostro stadio di calcio per anni".
«A queste accuse, prive di qualsiasi fondamento - rispondono da Spirito Libero - chiediamo spiegazioni immediate. Anche perché, la successiva precisazione della consigliera Ferullo, che sostiene che la frase sui soldi “buttati” si sarebbe riferita “alla questione pre e post manifestazione, perché appunto, bastava organizzare l’evento in un luogo più idoneo senza magari dover incorrere a spese eccessive per pianificare il tutto”, contrariamente a quanto affermato dalla delegata allo sport, non chiama fuori dalla polemica strumentale l’associazione, dal momento che è stata quest’ultima ad organizzare l’evento che, a detta della Ferullo ha “compromesso senza alcun dubbio la funzionalità del terreno di gioco”». «Un’affermazione - proseguono da Spirito Libero - che non trova riscontro nelle premesse della delibera della giunta comunale del 6 marzo 2020, che ha approvato il progetto esecutivo per la ristrutturazione del campo sportivo motivandolo con queste parole: “Il campo sportivo sito in via delle Colonie versa in condizioni di inagibilità dovuto al degrado determinato da inutilizzo e a danni dovuti ad atti vandalici da parte di ignoti”. Queste accuse infatti vanno ad infangare l'operato di decine di volontari che per anni hanno impiegato volontariamente tempo e risorse per la riuscita degli eventi e soprattutto offendono profondamente la memoria di chi, per il tramite della nostra associazione, ha contribuito a tenere alti i valori dell'associazionismo, dello sport, e del volontariato e che oggi è impossibilitato a difendersi, perché purtroppo non c'è più». «Riteniamo gravissime e fortemente diffamatorie le dichiarazioni contenute nel comunicato di cui sopra e chiediamo che il resto dell'amministrazione, a partire dal sindaco Pietro Tidei, intervenga immediatamente per fugare ogni ombra sulla nostra associazione. In caso contrario, visto che il precedente comunicato è stato emesso a nome di tutta l’amministrazione e visto che lo stesso Tidei ha fatto riferimento alla prima nota della Ferullo, senza prendere le distanze da nessuna parte del contenuto, in assenza di una "rettifica" anche da parte di chiunque possa essere associato alla generica firma dell’amministrazione comunale, si è indotti a pensare che vi sia un insistere su quanto affermato e che, dunque, l'azione penale dovrà essere sollecitata nei confronti dei restanti firmatari».