TARQUINIA - Giorni difficili questi per l’istituto d’istruzione superiore Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, alle prese con il problema topi alla sede centrale, situata lungo la provinciale Porto Clementino.

Anche ieri, diversi alunni hanno deciso di non entrare in classe in quanto, stando al racconto di alcuni studenti, sarebbero stati avvistati altri ratti ed escrementi di topo, nonostante la disinfestazione.

Un problema che, secondo i ragazzi, perdurerebbe, generando preoccupazione nei genitori che non mancano di ricordare che i ragazzi all’interno delle classi, in alcuni giorni, ci devono anche mangiare.

La situazione, tuttavia, dovrebbe essere sotto controllo, ma la preoccupazione dei genitori resta alta fino a che il problema non sarà dichiarato definitivamente risolto.

Intanto la scuola è alla prese anche con un’altra difficoltà: il Comune di Tarquinia ha infatti fatto recapitare giovedì una pec all’istituto con la quale annuncia di voler revocare la concessione dei terreni ad uso gratuito in via Raffaello Sanzio; concessione frutto della delibera di giunta del 4 agosto 2018 che aveva anche autorizzato il taglio di 15 pini per la realizzazione di una serra per le attività didattiche. La durata del comodato d’uso gratuito era stata stabilita in sei anni, tacitamente rinnovabili alla scadenza.

La successiva deliberazione del commissario straordinario (n. 36 del 30/11/2018) concedeva, inoltre, sempre in comodato d’uso gratuito, una ulteriore particella di terreno, distinto al Catasto al F. 67 p.lla 466 parte, per cinque anni tacitamente rinnovabili alla scadenza.

L’amministrazione comunale del sindaco Giulivi ora però ha deciso di non rinnovare l’accordo alla sua naturale scadenza prevista per il 4 gennaio 2024, per il comodato d’uso gratuito del terreno distinto al catasto F. 67, p.lle 72 (parte), 73 ( parte) e 76. Le motivazioni risiederebbero nell’ambito di un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio comunale e di una più efficiente riorganizzazione dei servizi da parte del Comune. L’obiettivo dell’amministrazione sarebbe infatti quello di utilizzare il terreno per una implementazione degli impianti sportivi esistenti, con la realizzazione di nuove strutture impiantistiche; ma anche per altre attività istituzionali o sociali, in base alle esigenze dell’intera collettività.

Con largo anticipo, l’amministrazione comunale chiede pertanto all’istituto di effettuare lo sgombero delle aree relative al terreno e di lasciarlo libero da attrezzature, mobilia, suppellettili e quant’altro presente, per la «riconsegna al legittimo proprietario entro e non oltre il termine dell’anno scolastico 2023/2024».

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