S. MARINELLA - E’ arrivato fino al consiglio regionale del Lazio il caso delle presunte offese da parte del sindaco del Comune di Santa Marinella Pietro Tidei alla consigliera d’opposizione Alina Baciu. A sollevare l’argomento, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini che ha portato oggi all’attenzione del consiglio regionale la vicenda della consigliera comunale di minoranza della Perla del Tirreno offesa dal sindaco Pietro Tidei durante un dibattito consiliare . Sabatini ha chiesto a tutto il consiglio di manifestare solidarietà alla Baciu «per le frasi di impronta fortemente maschilista utilizzate dal primo cittadino della città tirrenica», che avrebbe invitato la consigliera ad occuparsi di crescere il figlio. «Chiedo a chi in quest’aula è sempre molto attento e attenta alle terminologie al punto da votare contro la legge istitutiva della Consulta femminile regionale per le Pari opportunità perché ritenuta di impronta maschilista - ha detto Sabatini - di esprimersi su questa vicenda che offende a livello istituzionale e personale la dignità di una consigliera comunale democraticamente eletta dai cittadini, doppiamente offesa nel suo essere donna e madre da un sindaco espressione della sinistra".

Sulla vicenda è poi intervenuto il consigliere regionale e segretario del Pd Lazio Daniele Leodori. «Ringrazio - ha aggiunto Sabatini- il consigliere Leodori per non aver fatto cadere il mio invito nel vuoto e per aver espresso solidarietà alla consigliera Alina Baciu, impegnandosi per altro ad approfondire i contorni della spiacevole vicenda». Leodori ha espresso solidarietà alla consigliera Baciu a nome del Pd Lazio e del gruppo regionale, e si sarebbe riservato di prendere provvedimenti nei confronti del sindaco Pietro Tidei.

Intanto in città non si arresta lo sdegno per l’episodio avvenuto nel corso del consiglio comunale del 5 luglio.

Le donne del gruppo “Noi Moderati” Patrizia Ricci, Patrizia Befani consigliere comunali e Roberta Gaetani vicesindaca esprimono piena solidarietà alla Baciu: «Il consiglio comunale non è soltanto il luogo dove si approvano o respingono le delibere. Il consiglio comunale, composto da cittadini votati democraticamente e rappresentanti l’intera popolazione di Santa Marinella e Santa Severa, è il luogo in cui si coltivano e difendono i diritti. Tra questi diritti da diffondere, coltivare e difendere ci sono l'uguaglianza di genere e l'accesso alle stesse opportunità di uomini in tutti i settori della società. I diritti delle donne che il consiglio comunale si deve impegnare a difendere e diffondere comprendono il diritto all'istruzione, al lavoro, e alla partecipazione politica, nonché il diritto alla salute e alla protezione contro la violenza di genere. Sono fondamentali anche il diritto alla parità retributiva e alla non discriminazione. Per questo è importante sottolineare come l'autonomia e la partecipazione attiva delle donne nella vita pubblica e privata debba stare a cuore a chiunque intende partecipare alla vita pubblica di Santa Marinella e rappresentarla. Su questo non si può che essere fermi e intransigenti, non potendosi mettere mai in discussione la tutela di ogni singolo componente»

Sulla stessa linea anche la consigliera Clelia Di Liello: «Ha ragione la consigliera Alina Baciu: non si può tacere su quanto accaduto durante l’ultimo consiglio comunale, perché è stato uno spettacolo indegno. È penoso il fatto che a metterlo in scena sia stato il primo cittadino della nostra città. La consigliera lo racconta usando i social e chiama all’appello tutti, donne e uomini, colleghe e colleghi al di là dello schieramento politico perché si tratta di diritti che dovrebbero essere riconosciuti da tutti. Accolgo l’appello e mi unisco alla sua indignazione. Messo davanti a sue precise responsabilità rispetto al caso Mencarelli, il sindaco assume dapprima un atteggiamento di sufficienza, dà della “patetica” alla consigliera Alina Baciu che ha sollevato il problema e, nella più autentica tradizione paternalistica e maschilista, le suggerisce di tornare a fare la mamma che è meglio. Poi in un crescendo di toni sempre più minacciosi la redarguisce politicamente dicendo che deve “stare attenta”, rassegnarsi a stare all’opposizione per altri 4 anni e oltre».

«“Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva” dice una scrittrice che ha dedicato la sua vita a smascherare pure nelle pieghe del linguaggio il maschilismo nascosto - prosegue la Di Liello - Che tristezza, signor sindaco! Come possiamo sentirci degnamente rappresentati da Lei? Esprimo la mia piena solidarietà alla collega consigliera che rivendica il diritto di essere cittadina partecipe alla vita pubblica, professionista nel lavoro e madre senza che nessuna di queste condizioni debba prevalere sull’altra, come non lo è per i colleghi consiglieri maschi. Sebbene su questioni di politica nazionale, le mie idee siano molto lontane da quelle della consigliera Baciu, in questo frangente non posso che apprezzare nelle sue parole, la volontà di esercitare il suo ruolo politico con lo sguardo rivolto alla società moderna e democratica che vorrebbe consegnare anche al proprio figlio. Che è forse lo sguardo di molte donne nell’attività politica (oserei dire il loro valore aggiunto), e cioè lo sguardo esplicitamente indirizzato alle future generazioni. In quanti altri invece la molla della politica sono l’ambizione personale, la seduzione del potere e la ricerca continua del consenso?».

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