SANTA MARINELLA - «Hanno dell’incredibile le dichiarazioni del sindaco relative ai debiti della Farmacia comunale rilasciate pochi giorni fa. Il sindaco parla di fulmine a ciel sereno” e di una “vera e propria mazzata al Comune di Santa Marinella, che si vedrà costretto a pagare ad una azienda farmaceutica, un debito di 500mila euro contratto nel lontano 2017 facente parte di quel clamoroso debito” che ha portato il sindaco a dichiarare lo stato di dissesto. Perché mai il sindaco ritorna a parlare di dissesto dopo averne più volte dichiarato l’uscita? Perché si scandalizza per cifre che erano già note a chi ha minimamente seguito l’iter finanziario del Comune?». A sollevare le domande sono gli esponenti della lista civica “Il Paese che vorrei”.

«Dal 2017 si sapeva che il Comune aveva un debito verso la Farmaceutica Donati per euro 299.000 - dicono da Pcv - Avendo rifiutato la proposta transattiva al 60% (della serie: l’ente avrebbe pagato subito il 60% del debito a patto che la ditta rinunciasse al restante 40%) questi creditori hanno chiesto l’intera cifra più gli interessi di mora per un ammontare complessivo di 535mila euro. Dov’è la novità? E certo i debiti del Comune non finiscono qui e per avere certezza di farne fronte, il Comune ha prudentemente provveduto a disporre adeguati accantonamenti. L’argomento “debito” sembra un evergreen utile ogni qual volta di buone notizie ce ne sono davvero poche».

«Il debito lasciato dalla “cattiva amministrazione” della destra è il ritornello che dal 2018 i cittadini si sentono ripetere. Ma non eravamo usciti dal dissesto? Con la brillante amministrazione Tidei il vento non soffiava felicemente in poppa? - proseguono dal Paese che vorrei - Non eravamo ricoperti di finanziamenti Pnrr fioccati da ogni dove? Non siamo il Comune delle mega opere?? (Le vogliamo enumerare tutte? Dalla piscina alla casa della salute, al parco della Quartaccia, al raddoppio tunnel via Valdambrini, alla pista ciclabile … le vedremo, prima o poi??) . Dalla fantasmagorica amministrazione Tidei ci aspettiamo che la farmacia comunale, anzi, le farmacie comunali, funzionino e funzionino bene, con bilanci chiari, come succede in tutti i comuni del comprensorio che vantano anche cinque farmacie comunali. Quello che non vogliamo sentire è che le farmacie comunali a S. Marinella non funzionano, così come non funziona la Gesam, la manutenzione del verde ed altri servizi pubblici. Continuiamo infine a chiederci: ma se i bilanci dell’amministrazione di destra si sono rivelati un colabrodo inverecondo, come mai il responsabile di quei bilanci, Emanuele Minghella, gode presso l’amministrazione Tidei di tanto lustro? Come mai è tornato alle massime responsabilità amministrative? Come mai non si chiede conto anche a lui? Non vorremmo trovarci, alla fine della fantasmagorica amministrazione Tidei, non solo con tutte le tasse alle aliquote massime e servizi scadenti ma anche con un debito pregresso ancora da ripianare, malgrado i mutui aperti dalle Osl presso la cassa Depositi e prestiti, i contributi dalla città Metropolitana, dalla Regione e tutti i fondi Pnrr immaginabili».

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