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S. MARINELLA - Nel 2019, con il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede e la visita dell’ambasciatore nipponico in Italia, fu ricordato il soggiorno del samurai Hasekura Tsunenaga al castello di Santa Severa, dove si tenne una mostra dal titolo La Luce ed il Sole, curata dallo storico Giuseppe Riccio. Nel lontano 24 ottobre 1615, Hasekura, venne accolto nella fortezza del castello di Santa Severa, prima di incontrare il Papa, il quale dimorava nel Palazzo del Quirinale. Hasekura è stato il primo ambasciatore giapponese in Europa e, oltre che samurai, era anche un esploratore al servizio di Date Masamune, il daimyō di Sendai. Si conosce poco sulla vita precedente di Hasekura, eccetto il fatto che fu un samurai veterano della invasione giapponese della Corea sotto il Taiko Toyotomi Hideyoshi nel 1592 e nel 1597, mentre invece tramite le fonti storiche spagnole, giapponesi e l’archivio segreto del Vaticano si è riusciti a ricostruire il viaggio di Hasekura il quale, prima di giungere in Italia, attraversò l’oceano Pacifico e quello Atlantico, per poi navigare nel mar Tirreno fino a giungere a Civitavecchia, per poi essere ospitato, dalla Santa Sede, nel castello di Santa Severa di proprietà pontificia. Il lungo viaggio del samurai ambasciatore vale la pena di essere narrato anche perché vide coinvolta, per la prima volta, anche la Francia, mentre per quanto concerne la Spagna la frequentazione risale ad un secolo prima con, a monte di ciò, i periodici naufragi delle navi spagnole sulle coste giapponesi e la rivalità commerciale che divideva la Spagna dal Portogallo e dall’Olanda, che vedevano molto male l’inizio del commerciare spagnolo con il Giappone. Nel 1611 lo Shogun il famoso esploratore Sebastián Vizcaíno ed il Daimyo di Sendai, Date Masamune, venne incaricato di condurre il progetto. Egli nominò uno dei suoi inservienti il samurai Hasekura a capo della missione. Il galeone, fu costruito in 45 giorni grazie a 800 operai navali, 700 fabbri, e 3.000 carpentieri. La nave salpò il 15 settembre 1613 per Acapulco per arrivare a Siviglia a ottobre del 1614. Hasekura il 30 gennaio 1615 incontrò a Madrid il re di Spagna Filippo III e il 17 febbraio fu battezzato dal cappellano personale del re e rinominato Felipe Francisco Hasekura. Dopo il viaggio attraverso la Spagna, Hasekura salpò nel Mar Mediterraneo a bordo di tre fregate spagnole verso l'Italia per sbarcare a Civitavecchia, e subito alloggiato, con tutti gli onori, al castello di Santa Severa il 24 ottobre per essere ricevuto, in speciale udienza, dal papa Paolo V a Roma, nel novembre 1615. Hasekura, nell’occasione, consegnò al papa una preziosa lettera decorata d'oro, contenente una formale richiesta di un trattato commerciale tra Giappone e Messico, oltre che l'invio di missionari cristiani in Giappone. Hasekura e la sua delegazione rientrarono in Giappone solo nell'agosto del 1620, con il samurai nominato primo ambasciatore giapponese venuto in Occidente, che morì il 7 agosto 1622.
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