«Club dei senz'acqua ore 20.00 inizia la festa, quanti siamo?», «Ma come si fa. L'anno scorso l'acqua c'era, quest'anno che si paga anche di più, oggi alle 20 addirittura nemmeno una goccia esce!». E ancora: «Gruppo dei senza acqua, anche stasera benvenuti nel club. La mia consueta chiamata all'Acea l'ho fatta anche oggi. Alla centesima segnalazione chiedo il rimborso», «Cara Acea che mi hai mandato la bolletta da 420 euro (che con la Flavia Acque avrò pagato in 5 anni questa cifra), almeno permettimi di fare la doccia, visto che mi emetti un rigagnolo dal rubinetto!». Sono solo alcuni dei post scritti sui social durante il week end appena trascorso. L'ennesimo senza un filo d'acqua dal proprio rubinetto. Da via Roma, al Cerreto, passando per le zone centrali della città. Che si tratti di piani alti di un condominio o dei piani terra, la situazione appare drammatica ovunque. E ora, con una settimana da bollino rosso per le temperature che sfioreranno anche i 40 gradi, l'acqua appare sì fondamentale, ma abbastanza carente. Negli anni passati l'amministrazione cercare di ovviare ai disagi con l'apertura del secondo pozzo e aumentando la portata idrica dalle sorgenti a disposizione che con l'ausilio del dearsenificatore, rendeva comunque l'acqua potabile nei limiti previsti dalla legge. Ora però, con il subentro di Acea le cose sembrano andare in un'altra direzione: quella di un'estate a secco. «Riteniamo che l'amministrazione Grando debba uscire dal torpore estivo e protestare, formalmente e con forza, per il trattamento che Acea sta riservando ai cittadini di Ladispoli e agli ospiti estivi», scrivono dal Partito democratico. «Noi faremo la nostra parte denunciando questa inaccettabile situazione alla Regione Lazio, ad Arera e al prefetto di Roma. Acea deve capire che non sta a Ladispoli solo per riscuotere le bollette ... per giunta salate».

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