SANTA MARINELLA – Delusione per un disabile della città che dopo essersi visto assegnare una casa popolare dall’Ater si è trovato praticamente in mezzo ad una strada in quanto, la casa, era già stata assegnata ad un’altra persona.

«Nei mesi di marzo e aprile – racconta Giancarlo Geraci — risultavo secondo in graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari. Già prima di maggio mi ero recato all’Ater per chiedere informazioni sulla disponibilità di alloggi, e mi era stato confermato che ve ne erano due disponibili. Di conseguenza, teoricamente, spettava a me il secondo alloggio. Tuttavia, il Comune, pur essendo a conoscenza del fatto che mi stavo attivando personalmente con Ater per questa questione, ha proceduto in maniera diversa.

Quando l’alloggio è stato ufficialmente reso disponibile, io ero pronto a riceverlo, avevo già firmato il foglio di attestazione agli atti, quello che si firma prima dell’assegnazione definitiva. Inaspettatamente, però, il Comune mi dice che quell’alloggio era stato già assegnato, ben prima dell’ultima graduatoria di novembre 2024, a un’altra persona. Questa persona, a quanto mi risulta, non aveva necessità particolari, come le mie. Io, infatti, vivo attualmente in un alloggio in condizioni precarie, non conforme alle norme in relazione alla mia invalidità, come certificato dall’Ater stessa. Nel mio appartamento, ad esempio, le scale esterne sono di marmo e diventano estremamente pericolose quando piove. Da settembre a maggio, sono costretto a limitare drasticamente le mie uscite per il timore concreto di cadere. Ho esposto questa situazione alle più alte cariche del Comune, ma nessuno mi ha dato risposte certe, né suggerito soluzioni. Credo di aver subito un’ingiustizia, perché l’alloggio in questione, che avrebbe dovuto essere assegnato secondo la graduatoria di novembre 2024, è stato invece dato a un’altra persona molto prima, secondo il Comune a norma di legge. A mio avviso non è così. Non solo questa persona aveva meno urgenza di me, ma l’assegnazione è avvenuta mentre l’alloggio stesso non risultava neppure utilizzabile infatti mancava l’abitabilità, non c’era la corrente elettrica, eppure è stato ugualmente assegnato. Ho affidato la questione a un avvocato, che ha già avviato la richiesta formale di accesso agli atti. Tuttavia, né il Comune né Ater hanno ancora fornito la documentazione, stanno evidentemente prendendo tempo. Eppure, ho in mano prove, scritte nero su bianco, in cui l’Ater ammette l’errore commesso. Mi chiedo, è giusto tutto questo? È così che si comporta un’amministrazione che si proclama vicina al sociale e a favore dei disabili? La realtà è ben diversa, veniamo ignorati, subiamo ingiustizie e dobbiamo pure tacere. La certificazione che il mio alloggio non è idoneo alla mia invalidità del 100% me l'ha rilasciata la Asl di Civitavecchia. L'alloggio dove risiedo ora è in affitto e pago 600 euro al mese”.

Sulla questione interviene l’assessore ai servizi sociali Pierluigi D’Emilio. “In riferimento a quanto diffuso dal Sig. Giancarlo Geraci – dice l’assessore D’Emilio in una nota - desidero chiarire quanto segue. L’assegnazione degli alloggi popolari è di esclusiva competenza dell’ufficio preposto, che opera in piena autonomia, seguendo le normative vigenti e sulla base delle graduatorie ufficiali. E non ho alcun dubbio sulla precisione ed affidabilità degli uffici. L’Ufficio sta collaborando regolarmente con il legale del Sig. Geraci nell’ambito della richiesta di accesso agli atti, nel rispetto della trasparenza e dei tempi amministrativi. Comprendendo il disagio espresso dal Sig. Geraci che purtroppo non è l'unico a vivere una situazione difficile. Sono assolutamente certo che l'accesso agli atti chiarirà ogni dubbio del Geraci”.

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