TOLFA - Bellissimo pomeriggio culturale venerdì a Tolfa. Nella splendida cornice della panchina letteraria nella Villa Comunale, alla presenza della sindaca Stefania Bentivoglio, della presidente dell'Aps La Rocca Daniela Cedrani, della presidente della Fidapa Adriana Adriani, dello scrittore, storico ed esperto di Tolfa Eugenio Bottacci e di un folto gruppo di spettatori, il giovane e promettente autore Giacomo Di Costanza ha presentato il suo libro: "Come papaveri nella tempesta" (ed. Pav).

Giacomo Di Costanza ha saputo intrattenere e coinvolgere il pubblico che è stato meraviglioso e partecipe: molti presenti hanno fatto bellissimi intervenuti e Giacomo ha saputo rispondere e far riflettere. Gli interventi del pubblico sono stati vivi e importanti e hanno reso il pomeriggio emozionante e brillante. Giacomo Di Costanza dialogando con il pubblico ha presentato il suo libro e i 6 personaggi che lo compongono, ha spiegato la genesi del testo e dei vari personaggi e, partendo dai protagonisti del libro, ha permesso a tutti di riflettere, interrogarsi e confrontarsi su tematiche importanti. Molto apprezzati gli interventi della bravissima psichiatra dell'ospedale San Paolo, Eloisa Troisi e dello storico Davide Piccolo. "La morbosità con cui si guarda a certe vicende atroci, il voyeurismo che spinge a cercare ossessivamente i dettagli insignificanti dei fatti di cronaca, è un tema controverso. Si potrebbe dire che l’essere umano subisca una attrazione fatale per il macabro, il turpe, l’aberrante - spiega la dottoressa dell'ospedale San Paolo di Civitavecchia, Eloisa Troisi - a ben vedere, però, la questione è più complessa: ci si arrovella intorno alle storie di omicidi e assassini seriali per difendersi, per esorcizzare la paura di essere o diventare a propria volta violento, turpe, aberrante. Quando ascoltiamo il vicino del carnefice, che per qualche secondo di notorietà millanta intimità o intuizioni che non ha mai avuto, quello che cerchiamo in verità è l’indizio, il segno di una malattia che rende l’assassino assolutamente diverso da noi, che ci metta al riparo dal dubbio di poter essere i prossimi assassini. Questo dubbio che ci tormenta affonda le proprie radici in un vissuto comune, ancestrale, una matrice universale che accomuna tutti gli uomini e che Giacomo, guardando con compassione nel cuore dei suoi personaggi, racconta così bene in “Come papaveri nella tempesta”.

Al termine dell'incontro Giacomo Di Costanza ha sottolineato: "Per me è stata una bellissima esperienza: ho sentito una vera sintonia col pubblico. Ringrazio la sindaca Stefania Bentivoglio e la presidente del centro anziani Daniela Cedrani per aver promosso l'incontro. È stato bello far conoscere il mio libro e ancora più bello dialogare con il pubblico. Grazie a tutti coloro che sono intervenuti".

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