CIVITAVECCHIA – Continuano a verificarsi a Civitavecchia episodi di auto in fiamme, che destano preoccupazione e forti sospetti.

Ne avevamo parlato nelle scorse settimane, registrando un aumento dei casi, a partire da gennaio.

Quattro veicoli avvolti dalle fiamme in tre mesi, tre in una sola settimana.

Per non parlare dell’incendio che ha distrutto l’auto di un dirigente comunale all’inizio dell’anno in una zona periferica della città.

Casi probabilmente scollegati l’uno dall’altro, uniti tuttavia da un filo conduttore: in nessuno dei quattro episodi è stata dichiarata l’origine certa dell’incendio. Tante supposizioni e poche sicurezze intorno ai veicoli bruciati in questi mesi, fino ad arrivare all’ennesimo caso che si è registrato martedì mattina in via degli Orto di Santa Maria, in zona San Liborio.

Intorno alle 5,30 sono stati chiamati i Vigili del fuoco a causa di una vettura di media cilindrata che improvvisamente ha preso fuoco.

Il personale della caserma Bonifazi si è precipitato sul posto e ha avviato subito le operazioni di spegnimento, così da evitare che le fiamme si propagassero e coinvolgessero altre macchine parcheggiate nella zona e le abitazioni circostanti.

In via Orto di Santa Marina è sopraggiunta anche una pattuglia della Polizia, che si è messa al lavoro nel tentativo di capire l’origine dell’incendio.

Proprio il rapido intervento degli uomini della Bonifazi ha evitato il coinvolgimento di altre auto parcheggiate nelle immediate vicinanze e delle abitazioni adiacenti.

Fortunatamente non si sono registrati feriti. Salgono così a cinque i casi di veicoli in fiamme a Civitavecchia nei primi quattro mesi dell’anno, seppure sull’episodio dello scorso martedì sono ancora in corso accertamenti per verificarne l’origine.

Naturalmente in una città come Civitavecchia un così alto numero di veicoli in fiamme registrato nel giro di pochi mesi non lascia indifferenti i cittadini, che in mancanza di chiarimenti ufficiali si domandano cosa possa esserci dietro.

E in effetti sarebbe interessante verificare l’esistenza o meno di un filo conduttore capace di tenere uniti almeno alcuni dei cinque episodi.