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LADISPOLI – Mareggiate sempre minacciose e pronte a divorare ancora sabbia, lambire cabine e verande degli stabilimenti balneari e demolire gli arredi a protezione dell’oasi di Torre Flavia. L’incubo erosione non è cessato a Ladispoli, anzi preoccupa mentre la forza distruttiva della natura fa il suo corso devastando ampi tratti di arenile. Proprio in città c’è grande attesa per le scogliere tante volte annunciate dopo il finanziamento di 6 milioni di euro della Regione Lazio concessi anni fa. L’iter però è fermo ancora al palo, o meglio non è stato ancora sbloccato. «Come Giunta – ha risposto Filippo Moretti, consigliere comunale e delegato alle Aree protette del comune di Ladispoli – abbiamo fatto il possibile per accelerare l’iter consegnando tutti gli atti necessari per la conclusiva valutazione di incidenza ambientale. È il documento più importante che consente di mandare in gara il progetto. Ci erano state chieste delle precisioni nelle scorse settimane e puntualmente le abbiamo fornite». Non è stata indicata ancora una tempistica ma è una corsa contro il tempo con le onde, che a seconda delle correnti, lambiscono cabine e verande delle strutture. «Ci auguriamo che in questa Conferenza dei servizi allargata si faccia presto – aggiunge Moretti – ritengo che entro la primavere il bando possa essere pronto e si dia poi inizio alla fase esecutiva. Io ci spero ancora che prima dell’estate partano i lavori. Ricordo che il contributo economico della Regione è del 2012. Dobbiamo anche confrontarci con l’aumento dei costi del materiale che rispetto a tanti anni fa è diverso. Per questo abbiamo chiesto un fondo extra. Vedremo». Gli operatori del settore sperano si faccia in fretta. A soffrire maggiormente i titolari degli stabilimenti Molto, Roma, Tritone e tanti altri ancora, comprese le spiagge libere centrali e sul lungomare nord praticamente cancellate.
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