Rischio chiusura per l’Emporio solidale. La struttura di volontariato, situata nel quartiere Santa Barbara, diventata un faro per le famiglie in difficoltà economica. Un numero purtroppo in costante crescita nella nostra città, a cui il Comune non riuscirebbe a far fronte senza il supporto di realtà come l’Emporio e dei suoi volontari. Tramite una tessera a punti, la struttura gestita da Viterbo con Amore Onlus, garantisce a molti cittadini di poter mettere insieme un pasto decente. Non solo scatolame ma anche prodotti freschi e articoli per l’igiene personale e la pulizia della casa. E ora tutto ciò rischia di sparire, a causa del mancato rinnovo della convenzione da parte del Comune. Sulla vetrina è infatti stato affisso un cartello che recita: “Comunicazione importante, causa problematiche tecnico amministrative l’Emporio solidale I Care sarà chiuso a partire da giovedì 11 luglio 2024 fino a data da destinarsi”.

Una doccia fredda per 270 famiglie, circa 750 persone, attualmente in carico all’Emporio. La cui politica, per un’equa distribuzione dei beni di prima necessità a chi vive un disagio economico, prevede ogni anno la turnazione dei “tesserati” al fine di poter raggiungere e sostenere il maggior numero di persone in difficoltà.

«Da giovedì 11 luglio si chiude» dichiara con amarezza Domenico Arruzzolo, presidente di Viterbo con Amore, che sottolinea anche la condivisione della stessa sorte condivisa con il vicino centro medico gestito dall'Associazione bambini cardiopatici.

Sospendere il servizio è stata una decisione sofferta ma, dopo aver atteso due mesi dalla scadenza della convenzione, si è ritenuto non ci fosse alternativa.

«Abbiamo atteso tutto il tempo che si poteva. - spiega Arruzzolo - Ora speriamo si possa al più presto rinnovare la convenzione, si tratta di mettere due firme. Ma senza quel documento, che ci legittima a operare in quel locale, per noi diventa difficile tenere aperto. Forse l’impasse è dovuta a qualche problema di carattere tecnico negli uffici».

Arruzzolo spera che questi pochi giorni che mancano alla chiusura «siano uno sprone per rinnovare subito la convenzione. E’ l’atto autorizzativo, perché noi abbiamo la struttura in comodato d’uso gratuito così come il centro studio medico vicino. Sperando che 4-5 giorni siano sufficienti agli uffici che devono preparare questa pratica».

La convenzione triennale, stipulata per la prima volta nel 2018 poi rinnovata nel 2021, è scaduta a maggio.

«Speriamo sia solo una chiusura temporanea. Anche perché - aggiunge il presidente - non ci sono elementi di contrapposizione con l’amministrazione, probabilmente è solo una questione di negligenza, di superficialità. E credo che non sfugga a nessuno l’impatto sociale che ha una struttura come la nostra».

L’associazione aveva rammentato al Comune in diverse occasioni l’approssimarsi della scadenza e Arruzzolo si dice certo «dell’interesse dell’attenzione della sindaca nei confronti dell’emporio. Non ci sono attriti, incomprensioni o problemi di relazioni con il Comune per questo abbiamo dato questo ulteriore lasso di tempo. Però ci dispiace di questa disattenzione che potrebbe essere interpretata come mancanza di considerazione. Pensavamo si trattasse di una piccola impasse in un passaggio burocratico di tipo amministrativo, solo che questo tipo di inerzia non possiamo pagarla sulle spalle nostre, noi già facciamo i volontari».

Il Comune sostiene l’Emporio facendosi carico delle spese per l’affitto, il locale è di proprietà dell’Ater, e per le utenze di acqua e luce. Nessun contributo economico diretto. Anche se Domenico Arruzzolo rivela di aver avanzato una richiesta in tal senso.

«A inizio anno avevamo chiesto alla sindaca se, in fase di rinnovo, avessero potuto inserire un contributo economico per farci stare tranquilli. Ogni anno noi partiamo da zero, non ci sono certezze. I nostri fondi, le nostre risorse derivano dagli eventi che facciamo tipo le cene di solidarietà, i concerti gospel. Quindi un contributo economico per affrontare l’inizio anno sarebbe importante. Onestamente ci aspettavamo con il rinnovo della convenzione anche questa possibilità, invece c’è addirittura difficoltà pure a firmare questo documento forse per una questione di natura amministrativa da parte degli uffici».

E ribadendo di essere «assolutamente certo della considerazione della sindaca nei confronti di ciò che facciamo tutti i giorni, ce lo ha dimostrato più volte», Arruzzolo chiosa: «In questo momento però forse la macchina comunale fa fatica a elaborare tutto quello che serve. Oppure hanno delle priorità che sono più importanti».