CIVITAVECCHIA – Quattro anni intensi, di crescita e di costruzione di una associazione più dinamica, in grado di rispondere alle esigenze delle imprese e, al tempo stesso di renderle protagoniste, rappresentando valido punto di riferimento e vestendo i panni di una realtà importante in grado di affiancare le istituzioni nella programmazione strategica del territorio. Può essere descritta così la presidenza di Cristiano Dionisi a Unindustria Civitavecchia, iniziata nel 2020 e in scadenza la prossima settimana: il 24 settembre prossimo, infatti, verranno rinnovate le cariche. «Abbiamo portato avanti un lavoro importante – ha spiegato Dionisi – gettando le basi per definire un nuovo sviluppo. Abbiamo voluto essere uno stimolo per le istituzioni e un punto di riferimento per le realtà imprenditoriali dove poter condividere esigenze e criticità, nella consapevolezza dell’importante ruolo sociale che riveste ogni imprenditore». Un mandato, quello di Dionisi, caratterizzato da sfide importanti e risultati portati a casa con successo grazie proprio alla rete e alla collaborazione costruita sul territorio. Un mandato che ha visto Unindustria impegnata su più fronti, andando ad aprire anche una strada, quella culturale, che ha portato in città un evento di rilevanza nazionale come il “Premio Campiello”. «Mi piace ricordare che proprio dalla tappa del 2023 – ha spiegato – è nato l’accordo tra Autorità di sistema portuale ed Eni, a conferma delle sinergie che possono nascere anche con questo tipo di iniziative». Quando ha assunto l’incarico nel 2020, Dionisi e la sua squadra erano consapevoli del fatto che lo sviluppo non avesse un tema principale ma macroaree su cui lavorare. E quindi infrastrutture materiali e digitali, semplificazioni, sviluppo industriale, formazione reskilling, transizione energetica, turismo sostenibile e cultura, smart city. «Tante le soddisfazioni, a partire dall’accelerazione sulla Civitavecchia-Orte alla nascita della Dmo Etruskey - ha aggiunto - fino all’accensione di riflettori regionali e nazionali su Civitavecchia e all’apertura del tavolo al Mimit sul phase out. Su questo aspetto si deve continuare a lavorare per arrivare ad una scelta condivisa sul progetto da portare sul territorio. Cinque quelli che sono stati presentati al tavolo; in particolare uno industriale ed uno legato alla logistica potrebbero rappresentare una risposta importante. Mi auguro che vangano analizzati tutti - visto che rientrano nel perimetro definito dall’accordo unitario del territorio, anche dal punto di vista dell’impatto ambientale - e vengano valutate le ricadute in termini economici ed occupazionali». Per Dionisi Civitavecchia deve mantenere anche una vocazione industriale, che sia sostenibile ed innoavtiva. «Una vocazione - ha concluso - che rappresenta un elemento di eccellenza: abbiamo altissime professionalità che non vanno perse ma valorizzate».

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