Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Grotte di Castro e dalla provincia di Viterbo annullando la delibera regionale di dimensionamento scolastico dell’istituto comprensivo locale.

«Per me, per l’amministrazione che rappresento e per tutto il paese - ha commentato il sindaco Antonio Rizzello - è una grande soddisfazione aver dimostrato come la chiusura della direzione didattica di Grotte di Castro era una decisione che non teneva in minima considerazione le caratteristiche del territorio e le peculiarità dello stesso».

Soddisfazione è stata espressa anche dal vice presidente del consiglio regionale Enrico Panunzi (Pd).

«La sentenza del Tar del Lazio su Grotte di Castro rappresenta un segnale forte e chiaro - dice - non si può sacrificare la scuola e le comunità locali sull’altare dei numeri e dei tagli. Il ricorso contro la soppressione della dirigenza e l’accorpamento con Acquapendente è stato accolto, così come era accaduto per l’istituto comprensivo Carmine di Viterbo, a dimostrazione che le ragioni del territorio avevano solide basi.

Già nel consiglio comunale straordinario a Viterbo - prosegue Panunzi - avevo definito questa procedura castrante per il territorio, perché in nome di efficienza ed economicità si finisce per ridurre diritti costituzionali dei cittadini. La scuola non è un costo da tagliare, ma un presidio essenziale per le comunità. A Roma spostare una dirigenza di poche centinaia di metri può sembrare irrilevante, ma in un territorio come il nostro significa allontanare servizi di decine di chilometri, impoverendo le realtà locali.

Qual è il risparmio effettivo che giustifica la perdita di un addetto alla segreteria o di una dirigenza scolastica? Con quale logica si pensa di contrastare la denatalità privando i paesi di un presidio educativo fondamentale?

La sentenza segna - conclude Panunzi - un punto a favore dei territori, ma non possiamo abbassare la guardia. Sul Carmine, la Regione ha già deciso di ricorrere al Consiglio di Stato e questo dimostra quanto la battaglia sia ancora lunga. Non ci tireremo indietro».