GAETANO ALAIMO

Un’ora esatta di trasporto per il traliccio di Dies Natalis. Alle 6.30 il primo sollevate e fermi della Macchina di Santa Rosa di Ascenzi per la prova di portabilità. È stato interessato il tratto da piazza del Plebiscito alle fermate di piazza delle Erbe, Suffragio e chiesa di Sant’Egidio per arrivare a piazza Verdi. Tutto fila liscio dopo le modifiche della base “ristretta di 10 centimetri a destra e sinistra” - dice lo stesso ideatore di Dies Natalis in conferenza stampa - per adattare l’imponenza della struttura al percorso”. Un coro unanime di consensi per la Macchina che, ieri, era priva delle allegorie e delle luci ma già con i 49 volti in 3d incastonati dentro Dies Natalis e ripresi da persone vere. Alla fine, a piazza Verdi, tutti contenti e conferenza stampa conclusiva al Monastero di Santa Rosa nella Sala dei Quattrocento.

“Oggi è stato tutto travolgente – ha detto la sindaca Frontini – con l’ultima volta della prova del traliccio avvenuta circa 10 anni fa. E’ un modo inusuale di vivere il trasporto. Questa Macchina è un primo assaggio che è all’altezza di una città che vuole volare. E’ una Macchina di sfida e che ha osato e che segnerà il futuro. Serve farla vivere a tutti e faremo un regalo a Viterbo dopo il 3 settembre”.

Il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini dice che “ho vissuto la prova del traliccio con molta gioia malgrado le preoccupazioni iniziali. Abbiamo superato poi questo test sopra ogni più rosea aspettativa. Sono soddisfatto del risultato e andiamo diritti al 3 settembre consapevoli di avere una Macchina che è una linea di demarcazione verso il futuro. Avrà un successo strepitoso”.

E’ il capofacchino Sandro Rossi a ricordare che “inizialmente quando è uscito il progetto ci siamo resi conto del grosso volume di Dies Natalis e, il telaio in alluminio, poteva creare complicazioni insieme ai soli 5 centimetri di margine in alcuni tratti del percorso. Siamo stati attenti ai punti critici e abbiamo studiato il modo di trasportare la Macchina rallentando nei restringimenti. Su via Roma siamo usciti perfettamente”. Rossi ammette che “ci sono due punti in cui possiamo lavorare ancora con le guide per migliorare portabilità e sicurezza”. Sul trasporto del traliccio l’unica suspense è stato un bambino che ha tentato di toccare la Macchina, poi rivelatosi il figlio di Ascenzi e qualche urlo “ma ciò non influisce sulla portabilità, tutto si è risolto”, ha precisato ancora Rossi. “Da largo Battisti alla chiesa di Sant’Egidio – ha concluso il capofacchino – abbiamo camminato piano e testato il passo per vedere il movimento della Macchina: sotto la formazione molto giovane non ha risentito di nulla. Tengo a precisare che il punto del percorso più difficile è via Garibaldi in cui la discesa porta il peso sui facchini davanti e il momento più duro è quando ci si ferma perché il peso non viene distribuito. Il punto più duro non è, invece, come molti credono, quello della salita di Santa Rosa”.

L’ideatore Raffaele Ascenzi esordisce scusandosi per il bambino che ha tentato di toccare la Macchina che era suo figlio, ma tutti sorridono. “Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato per questo risultato – dice Ascenzi – in particolare Antonella Servi, Luca Occhialini e i Fiorillo. La Macchina era una sfida nelle sue dimensioni, abbiamo ristretto la base di 10 centimetri per lato per il passaggio nelle strettoie. E’ un ritorno a 58 anni fa con l’immagine della santa dentro una gabbia con un baldacchino barocco devozionale. La Macchina deve raccontare una storia, ci sono 3 sante in Dies Natalis e lo stesso nome devozionale riguarda la nascita al cielo di Santa Rosa”. Sui riscontri di pubblico sul suo modello Ascenzi è raggiante: “Potrebbe essere un progetto più bello di Gloria – dice l’ideatore di Dies Natalis – la città sta rispondendo bene e ricordo le 49 scansioni di persone reali rappresentate su di essa. La luce sarà secondo due modalità, il colore riflettente delle fogliette e la rifrazione dell’alluminio”.

Vincenzo e Mirko Fiorillo hanno puntato sulla “perfetta fiducia e sinergia tra noi, ideatore e Sodalizio. Da quando i facchini hanno sulle loro spalle Dies Natalis è calata la tensione. Ringraziamo i facchini che hanno detto di sì per spostare la Macchina di 100 metri più avanti per esigenze pratiche: è il segnale che andiamo d’accordo e c’è grande collaborazione”.