di DANILA TOZZI
LADISPOLI - «Bellissimo, educato, simpatico». Così ricordano a Ladispoli Daniele Nica, figlio unico di Marco, proprietario del noto bar Nazionale nel centro della città, falciato da un’auto venerdì notte sulla via Aurelia.
Appena sedicenne per una tragica, terribile fatalità ha perso la vita dopo essere stato investito all’uscita di un locale della zona da un’automobile.
Alla guida della Mercedes, un trentunenne di Roma che si è anche fermato a prestare soccorso ma nel trasporto all’Aurelia Hospital il minorenne è morto.
Usciva dal locale, "Pinar", molto frequentato dai giovani dove il venerdì sera si balla al ritmo di salsa e merengue. Doveva essere una serata spensierata come tante altre, invece verso le 2,30 il giovane sale sulla Panda di un amico, forse per fare ritorno a casa, ma Daniele chiede di tornare al locale dove sembra abbia dimenticato qualcosa, l’amico accosta sul ciglio della strada, accanto a un autovelox e il sedicenne scende ma il buio e la velocità dell’auto che sopraggiungeva non gli hanno dato scampo: un urto devastante e la giovane vita di Daniele si è spezzata per sempre. Sul posto i carabinieri di Civitavecchia, la polizia stradale per i primi rilevamenti, la dinamica dell’incidente che non sembra ancora molto chiara: l’unica cosa certa è che Daniele non c’è più.
Distrutti dal dolore i genitori, i parenti, gli amici; sconvolta un’intera comunità per una tragedia impensabile.
Si poteva evitare? Certo: se quella zona fosse stata illuminata, se il guidatore fosse andato piano, se non fosse sceso proprio in quel momento… Ma la vita, purtroppo, non è fatta di "se" e così dello sfortunato ragazzo ora le persone raccontano solo le cose belle: lo studio, qualche lavoretto come modello, la sua solarità, la voglia di scherzare e ridere.
Per la città di Ladispoli è stato un bruttissimo risveglio anche dopo la notizia della morte dell’altro cittadino di Ladispoli il quarantaquattrenne Biagio Tabacchini, che ha deciso di porre fine alla propria vita, dopo mesi di sofferenza psichica e ha scelto il bosco di Manziana come sua ultima meta terrena. Un biglietto e adesso a piangerlo i familiari, inconsolabili.
È stato proclamato, per queste due perdite, il lutto cittadino. A proclamarlo il sindaco Crescenzo Paliotta «Ladispoli è una città in lutto. Siamo come una grande famiglia alle quale sono stati strappati due figli da eventi terribili: tutte le manifestazioni e gli spettacoli che erano previsti per la giornata di sabato sono stati annullati. Ci stringiamo in un grande abbraccio intorno ai genitori e invitiamo gli ospiti della città a comprendere il nostro dolore».
Concorde con l’ordinanza l’assessore Francesca Di Girolamo che ha annullato tutte le manifestazioni turistico-culturali di Vivi Ladispoli che erano previste per stasera.