CERVETERI - La crisi energetica sta colpendo pesantemente non solo le grandi industrie, ma anche le piccole e medie imprese. Gli imprenditori sono in ginocchio e nel prossimo autunno si prevede un aumento del numero di attività costrette alla chiusura. Alimentari, ristorazione e trasporti sono i settori più a rischio - ha spiegato Protopapa di Area PMI - La proposta dell’UE prevede un taglio ai consumi ma senza l’invocato tetto al prezzo del gas ma per gli Stati membri potrebbe non essere sufficiente. Anche piccole imprese, da Pomezia a Cerveteri, sono in apprensione e ci sono arrivate numerose segnalazioni sulle condizioni difficili di tanti artigiani. In questo quadro - ha aggiunto Protopapa - la domanda sorge spontanea: le sanzioni alla Russia funzionano? Area PMI ritiene che togliere le sanzioni potrebbe avere effetti positivi immediati nei confronti del Paese». Forti ripercussoni, infati, stanno subendo le imprese di Roma e provincia, chiamate a dover far fronte a bollette energetiche troppo altre rispetto ai ricavi . «La situazione peggiora di giorno in giorno, le piccole e medie imprese sono le più nevralgiche ai contraccolpi energetici, e quindi rischiano di vedere compromesso il loro futuro. Tra l'altro - ha proseguito ancora Protopapa - si erano intravisti segnali di ripresa: l'aumento delle commesse non basta per fronteggiare il caro bollette che, a questo punto, potrebbe aprire un baratro a livello occupazionale . Nel Lazio migliaia di posti di lavoro sono a rischio».
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«Crisi energetica, a rischio anche le piccole imprese del territorio»
20 settembre, 2022 • 06:01