LADISPOLI - Un condominio intero senza acqua. Colpa del distacco del servizio a opera di Acea. La notizia è arrivata in consiglio comunale dall'ex primo cittadino e oggi consigliere dem, Crescenzo Paliotta. A quanto pare, forse a causa di bollette non pagate, sarebbero diversi i ladispolani che oggi si ritrovano senza più acqua in casa. «Tra questi ci sarebbe proprio un intero condominio». Una situazione «preoccupante» ha sottolineato Paliotta che ora vorrebbe capire come sia stato possibile arrivare a tanto. Colpa, forse, del contatore unico? La Spa, infatti, al suo subentro in città alla Flavia Servizi (la municipalizzata che fino allo scorso anno si occupava anche dell'idrico) non ha preso in carico, nei grandi stabili, i contatori dei singoli appartamenti ma solo quello del palazzo. Compito poi degli amministratori conteggiare ad ogni singolo proprietario il costo della bolletta relativo al consumo personale. Situazione che potrebbe portare sì al distacco dell'acqua per l'intero palazzo nel caso in cui alcuni condomini dovessero non pagare la loro quota non permettendo così all'amministratore di saldare il conto con Acea. Situazione di cui, a quanto pare, il Comune non sarebbe a conoscenza. «Quando abbiamo avviato con Acea e gli amministratori di condominio gli incontri per minimizzare i disagi del passaggio, abbiamo dato un tempo molto lungo agli amministratori per richiedere i tabulati così da ripartire poi le somme tra i condomini», ha spiegato durante la massima assise cittadina il delegato al servizio idrico, Filippo Moretti. Una risposta che però non risolverebbe il problema. Non di chi si è ritrovato a fare i conti col il taglio di un bene primario e di fondamentale importanza. «Con la Flavia Servizi non si era mai arrivato a tanto» ha commentato Paliotta chiedendo all'amministrazione comunale di far luce sulla situazione «per capire se si tratta di un problema di gestione dei condomini o di un insorgere di difficoltà economiche». Altro dato da tenere in considerazione è infatti anche l'aumento spropositato delle bollette. In alcuni casi si arriva al triplo delle somme fatturate dalla partecipata negli passati. E con il rincaro dei beni di prima necessità e la crisi che avanza non si può dunque escludere l'insorgere di difficoltà economiche da parte di alcune famiglie nel sopperire ai costi della nuova gestione.

I problemi legati ad Acea però non finiscono qui, anzi, «sono all'ordine del giorno» come evidenziato proprio da Moretti. «Abbiamo in programma una serie di incontri con Acea per definire tutte le cose in sospeso, in particolar modo gli investimenti da effettuare sul territorio per migliorare il sistema idrico integrato». Per evitare perenni rotture alle condotte idriche, la Spa avrebbe rimodulato la pressione dell'acqua. Conseguenza: chi vive ai piani alti e senza autoclave si ritrova spetto con i rubinetti a secco. Primo incontro: la prossima settimana. «Stiamo cercando, inoltre, - aggiunge Moretti - di far riattivare le casette dell'acqua, le due di loro pertinenza». Dal canto suo palazzo Falcone starebbe invece valutando la possibilità di riattivare le altre sparse sul territorio. Unico problema: i costi «notevoli». Bisogna dunque capire «se ne vale la pena».

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