TOLFA - «La nuova Provincia è un bluff». Lo dichiara la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano, che spiega le sue ragioni.

«Lo sanno i cittadini di Tolfa - dice la Califano -. Lo sanno bene anche la sindaca Bentivoglio e la sua maggioranza politica che pure, per favorire interessi di altri, hanno comunque deciso di sacrificare la propria città. Con la nuova Provincia salteranno gli oltre 70 milioni di euro di investimenti già programmati in questi anni. Diminuirà la qualità dei servizi offerti che i cittadini si ritroveranno a dover pagare a peso d'oro. Aumenteranno tasse e gabelle. Tutto per finanziare l'idea folle di Baccini e Tidei che stanno portando, per proprio tornaconto, uno dei quadranti più importanti del Lazio al fallimento. Si continua a dar gambe a un provvedimento sciagurato senza peraltro aver parlato con il territorio, spiegato le nefaste prospettive future, aver chiesto su chi ricadrà questa scelta cosa ne pensi. Un quadrante oggi centrale rischia la marginalità. Faremo di tutto per evitarlo».

Le fanno eco i consiglieri di opposizione del PD di Tolfa: «L’amministrazione Bentivoglio approva la delibera per la nuova provincia nella totale “ignoranza” legislativa e amministrativa, senza neanche uno straccio di motivazione. Nonostante le richieste e gli inviti fatti da noi dell'opposizione per ulteriori confronti, anche con esperti diversi da Michetti, nonostante i dubbi strutturali, amministrativi ed economici sollevati dal Pd di Tolfa, ai quali, né Michetti, né la sindaca Bentivoglio hanno saputo dare risposta, martedì si è approvato un salto nel buio per i cittadini per fini politici e aspirazioni personali di qualcuno. Dal Pd di Tolfa si esprime preoccupazione in quanto: "Si approva infatti una delibera per cambiare provincia con la motivazione che "Città Metropolitana di Roma è brutta e cattiva", nonostante i 70 milioni dati a questo territorio negli ultimi due anni.

Si decide di diventare provincia di Fiumicino, città che, oltretutto, sta mettendo in piedi il progetto del nuovo porto turistico che inevitabilmente entrerà in contrapposizione con quello di Civitavecchia, luogo di lavoro per molti concittadini. Si decide di fare passi indietro, pensando che una provincia di 250mila abitanti possa dare maggiori risposte economiche rispetto ad una di 4 milioni, senza considerare che il bilancio di una città metropolitana si regge essenzialmente sulle imposte di trascrizione delle auto. Omettono e nascondono il fatto che le tasse aereoportuali e portuali rimarrebbero, comunque, in capo alla Città Metropolitana di Roma, millantano 12mila posti di lavoro quando, ad oggi, ne sono solo 5mila. Decidono senza fare interventi, perché nessun consigliere ha fatto una dichiarazione di voto o speso due parole per giustificare la loro alzata di mano, evidentemente nessuno di loro si è preoccupato di approfondire nulla, di cambiare provincia nella speranza che quella nuova sia più efficiente. Ma l’amministrazione deve basarsi sui dati, sulla fattibilità, sui numeri e non certo sulla speranza e l’aspirazione alle poltrone".

Dal Pd la richiesta finale: «Ci spieghino, ora, visto che in consiglio non sono stati capaci, come pensano di far sopravvivere una nuova provincia con i tagli previsti dal Governo e che graveranno per 1,5 miliardi sui comuni e province. Anziché perdere tempo con idee strampalate e deleterie per i cittadini, che chiamino i loro referenti politici per fermare questa sciagura. Abbiamo capito, ancora una volta, che l’interesse dei cittadini non è prioritario per questa amministrazione, tanto che hanno volutamente ignorato sia la legge che il nostro Statuto Comunale che prevede un Referendum quando si tratta di scegliere sul loro futuro».

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