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MONTALTO - Sono in corso nell’area urbana orientale della città di Vulci a Montalto di Castro gli scavi per riportare alla luce le antiche strutture di tipo cultuale e abitative risalenti al IV secolo a.C. Una ricerca condotta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale con la collaborazione di Fondazione Vulci e l’Università di Göteborg (Svezia). Gli scavi sono aperti al pubblico e il visitatore ha la possibilità di ammirare gli studi e le tecniche degli archeologi che fino a fine giugno prenderanno parte alle ricerche.


Ricerche che sta eseguendo anche l’Università La Sapienza di Roma per ritrovare lo scomparso tumulo Gsell in località Legnesina, sempre all’interno del Parco Naturalistico e Archeologico di Vulci.


Gli scavi sono coordinati dal direttore scientifico di Fondazione Vulci Carlo Casi e ieri mattina erano presenti anche l’assessora alla Cultura Annamaria Fabi e il delegato al Turismo Emanuele Miralli.


«Questo è l’unico parco archeologico - spiega l’assessora Annamaria Fabi - dove si scava ininterrottamente da 30 anni e il turista ha la possibilità di vedere i lavori di scavo degli archeologi».
Ad oggi sono 40 le convenzioni che Fondazione Vulci ha attuato con enti di ricerca nazionali e internazionali.
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