LADISPOLI - I clochard che attendevano di poter finalmente "prendere possesso" di un alloggio temporaneo dovranno rinunciarci.È infatti tramontato, almeno per il momento il progetto "Sos Casa" varato dalla giunta e che sarebbe dovuto entrare in "azione" già da novembre scorso, come annunciato proprio dall'amministrazione comunale.

IL PROGETTO

Dopo l'invito della Questura di sgomberare, per motivi di sicurezza e igiene, i locali sotto al Ponte 9 Novembre e il parcheggio dietro la stazione ferroviaria, Palazzo Falcone si era attivato per cercare di trovare una sistemazione temporanea ai senza tetto che insistevano nelle due aree della città balneare. Tra le opzioni le abitazioni messe a disposizione dai proprietari di immobili sfitti presenti sul territorio. In base a quanto avevano annunciato proprio gli amministratori locali, alcuni alloggi erano stati già individuati e i clochard erano pronti al trasloco. Salvo il dietro front dei proprietari che inizialmente si erano detti disponibili.

LADISPOLI ATTIVA: «IL PROGETTO MISERAMENTE NAUFRAGATO»

«Oggi ci ritroviamo al punto di partenza», hanno commentato da Ladispoli Attiva. «I già pochi appartamenti promessi come soluzione abitativa non sono più disponibili, lasciando i senza fissa dimora con una sola opzione: la struttura della scuola ex Boietto, dove erano stati temporaneamente trasferiti dopo gli sgomberi. Purtroppo, questa struttura è in condizioni fatiscenti e in parte inagibile, priva di servizi essenziali come bagni funzionanti e acqua corrente all'interno dell'edificio, costringendo le persone a fare affidamento su bagni chimici temporanei. Sin dall'inizio di questa storia, Ladispoli Attiva ha messo in luce le criticità del progetto Sos Casa, sottolineando la sua realizzazione affrettata, la scarsità di risorse finanziarie e l'assenza di una progettualità condivisa con le persone interessate e le associazioni coinvolte nel sostegno ai senza fissa dimora».

« Ora, dopo che a diverse di queste persone era stato annunciato che avrebbero ricevuto accoglienza - hanno proseguito ancora - i proprietari degli appartamenti si sarebbero tirati indietro. Evidentemente in tutti questi mesi non c'è stata chiarezza né è stato ben regolamentato il processo a tutela di tutte le parti. Un'assenza di regolamentazione che abbiamo già denunciato anche rispetto all'ex scuola del Boietto e che rischia di far sfuggire di mano la situazione»

BITTI: «IL PROGETTO RESTA VALIDO»

A confermare il passo indietro dei proprietari è stato anche il delegato alle Politiche sociali, Fiovo Bitti: «Nonostante le rassicurazioni e il grande impegno dei volontari e degli uffici comunali, qualcuno che prima si era reso disponibile, poi si è tirato indietro, con delusione da parte di chi aspettava di entrare. Naturalmente - ha però ribadito - il progetto resta valido». Bitti ha anche sottolineato che l'iter per la realizzazione della stazione di posta e per gli alloggi finanziati con i fondi del Pnrr «sta andando avanti».

So.Be.

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