CERVETERI - Prima un solo esemplare avvistato mentre girovagava tra la piazza centrale e via Ancona durante il lockdown, quando per le disposizioni del governo Conte, tutti erano costretti in casa. Ma negli ultimi tre anni da quell'esemplare, si è passati a fare i conti con una "popolazione" cresciuta a vista d'occhio. Protagonisti sono i cinghiali che dal 2020 almeno hanno preso dimora a Torre Flavia, nei pressi della stazione ferroviaria di Cerenova e anche vicino ai siti archeologici etruschi, nei pressi di Furbara. Proprio all'interno dell'oasi ce ne sono all'incirca una trentina: dieci sarebbero adulti mentre 20 sono dei "nuovi arrivati". Gli ungulati nell'ultimo periodo hanno causato non pochi problemi ai residenti soprattutto nelle ore serali. Diversi gli incidenti sfiorati sulla via Fontana Morella che collega Cerenova a Ladispoli. Alcuni di loro sono stati anche investiti. In più occasioni a Campo di Mare e a Marina di Cerveteri i reisdenti a passeggio la sera con i loro amici a quattro zampe se li sono ritrovati davanti. Stessa cosa anche a Ladispoli, nei pressi del fosso Vaccina, dove i cinghiali si sono avventurati in cerca di cibo. E ora, con l'arrivo della stagione estiva, non mancano gli incontri ravvicinati tra i bagnanti di Torre Flavia. «È un bel problema», ha spiegato il responsabile della Palude, Corrado Battisti. «La Regione ci ha chiesto un piano di controllo»: bisognerà cioè indicare precisamente quanti sono gli esemplari di che sesso sono e se si tratta di adulti o di piccoli. Insomma, sebbene da una parte gli esperti sarebbero già pronti con le gabbie al trasferimento degli esemplari in aree più indicate a loro, dall'altra parte l'iter burocratico lungo e farraginoso non porterà nel breve periodo alla risoluzione del problema. Il sindaco Elena Gubetti, per cercare di arginare il problema, soprattutto legato alla sicurezza, aveva firmato un'ordinanza, la numero 17 dell'8 giugno. «Non abbandonare alimenti e scarti alimentari». E poi ancora: «Rimuovere cespugli ed erbe infestanti nei terreni o nelle aree confinanti e interne al tessuto urbano». «Si mantenga una distanza di sicurezza minima di 50 metri in caso di avvistamento di cinghiali, singoli o in branchi», è un altro passaggio del documento firmato da Gubetti. Infine per chi possiede un cane e lo porta a passeggio è obbligatorio l’uso del guinzaglio. Il vero obiettivo comunque per riuscire a portare via i cinghiali dalla costa è quello della loro cattura. Ma per quello, bisognerà aspettare ancora.

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