LADISPOLI - Tra tempeste fredde e giornate miti i mesi continuano a scorrere veloci e ci si prepara per una nuova stagione estiva. Anche a Torre Flavia i volontari e le associazioni sono a lavoro per le consuete attività.
Prime tra tutte c'è sicuramente quella di monitoraggio e tutela del fratino e del corriere piccolo, le due specie protette che ormai da anni hanno trovato nella Riserva naturale una dimora ormai quasi fissa. E così saranno pronti a scattare nuovamente i divieti di ingresso in palude (lato Campo di Mare) per gli amici a quattro zampe (fronte Ladispoli è attivo tutto l'anno) e la segnalazione delle aree in prossimità dei nidi dei piccoli volatili. Resta però da affrontare un altro problema: la presenza dei cinghiali nell'area protetta.
Dagli anni dell'emergenza covid, gli ungulati sono cresciuti di numero.


Solo dentro Torre Flavia ce ne sono circa una trentina. Si aggirano tra i canneti e anche in spiaggia. Un pericolo per la sicurezza dei bagnanti ma anche per le specie che vivono all'interno dell'area. E se il fratino potrebbe definirsi salvo «perché i cinghiali raramente vanno sulle dune» lo stesso non si può dire per i nidi dei tanti uccelli acquatici posizionati tra i canneti.
Qui gli ungulati «creano problemi». Ma dove sono le gabbie per la loro cattura annunciate dal sindaco Elena Gubetti? «Da mesi - ha spiegato il responsabile dell'area, Corrado Battisti - siamo sommersi dai documenti necessari. Speriamo di poterne posizionare qualcuna entro primavera». Le gabbie dovrebbero essere collocate in aree nascoste della Riserva per una maggiore sicurezza anche dei frequentatori.
«In un'altra riserva ne abbiamo catturati circa 70 - ha proseguito Battisti - speriamo di poter procedere allo stesso modo anche qui».

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