Il centro prelievi non può continuare a stare all'interno del consultorio. Ad accendere nuovamente i riflettori sulla problematica è l'Udi gruppo Nilde Iotti Cerveteri e Ladispoli. «È urgente trovare una soluzione» spiegano parlando di incompatibilità «con la necessaria riservatezza e il dovuto rispetto della privacy dell'utenza del Consultorio stesso», per non parlare poi dell'aumento del «carico di lavoro per gli operatori, senza un parallelo aumento dell’organico». «Già a gennaio 2025 -ricorda una nota dell’UDI – avevamo denunciato la situazione e rivolto un’esplicita domanda alla Asl e al sindaco del Comune di Cerveteri. Abbiamo ricevuto solo una risposta vaga, che parlava di una possibile nuova sede con la fine dei lavori alla sede Asl, ma nel frattempo la situazione è peggiorata e, nella sala di aspetto del Consultorio, ormai staziona una lunga coda di persone in attesa dei prelievi». L’UDI di Cerveteri e Ladispoli ricorda anche che «i consultori sono luoghi multidisciplinari, che integrano servizi sanitari e sociali» e che «occorre fare attenzione che i servizi erogati non siano ridotti a mere prestazioni ambulatoriali, a causa della scarsità del personale o del sovraccarico di quello presente». «Sappiamo inoltre che gli spazi utilizzabili e adeguati ad una nuova sede, anche a costo zero, ci sono e chiediamo, quindi, ad Asl e Comune di prenderli in considerazione», aggiungono dall'associazione che tornano a sollecitare una soluzione al problema. «È, infatti, passato ormai troppo tempo e sappiamo bene che nel nostro Paese le soluzioni provvisorie rischiano di diventare definitive se non c’è da parte della comunità, un’azione di pressione sulle Istituzioni interessate. Con l’occasione chiediamo anche di conoscere l’organico del Consultorio e se finalmente sia stato completato sia nelle figure professionali previste dalla Legge che nel numero delle ore di presenza nel servizio».

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