LADISPOLI – Il centro antiviolenza è sempre un rebus per le associazioni che continuano a chiedere spiegazioni. In particolare “Donne in movimento” e “Gruppo Nilde Iotti Ladispoli e Cerveteri” avevano lanciato un grido di allarme per la momentanea sospensione del servizio. Il caso è approdato anche in aula consiliare. La struttura non è gestita dal Comune ma l’opposizione non risparmia critiche. «La risposta del sindaco non ci ha convinto – scrivono i consiglieri comunali, Roberto Garau e Daniela Ciarlantini -, anzi hanno evidenziato la poca conoscenza del progetto. L’importanza di questo servizio è ovvio, comprenderlo, come può un’amministrazione dimenticarsi di rinnovarlo? Grando ha liquidato la discussione dicendosi favorevole e che adesso, che la competenza è passata al comune di Cerveteri, ma un buon amministratore di un servizio che è in scadenza non aspetta l'ultimo giorno, avrebbe dovuto rinnovare per non rischiare la sospensione». In realtà il centro che si trova presso la Casa della Salute della via Aurelia, divenuto ormai un punto di riferimento per centinaia di donne, dovrebbe essere attivo a breve. O almeno ha detto così il delegato alle Politiche sociali, Fiovo Bitti: «Confermiamo la volontà di mantenere aperti sia il centro che lo sportello antiviolenza. In questi giorni predisporremo gli atti necessari per il passaggio di consegne fra i due comuni con riferimento al Piano di zona, con l'obiettivo di assicurare tutti i servizi».

Le associazioni intanto hanno proposto di istituire un osservatorio sul fenomeno della violenza di genere con la partecipazione dei servizi socio-sanitari della Asl e delle forze dell’ordine.

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