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CIVITAVECCHIA – La chiusura delle centrali a carbone di Civitavecchia e Brindisi prevista entro il 2025 potrebbe non essere più così certa. Le dichiarazioni rilasciate ieri durante il convegno “Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte”, organizzato dalla Lega, lasciano infatti intendere un possibile ripensamento da parte del governo o comunque il fatto che l'idea di uno slittamento stia prendendo corpo.
L’amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo, ha messo in discussione l’opportunità di spegnere gli impianti: «Giustamente dal punto di vista ambientale ma con qualche punto di riserva dal punto di vista della tenuta del sistema, noi ad agosto di quest’anno chiudiamo quattro centrali a carbone perfettamente funzionanti. Non vorrei che poi prima di parlare del nucleare abbiamo già il prossimo anno una riduzione importante di disponibilità di generazione» e ha ricordato come durante la crisi del gas il carbone abbia in qualche modo salvato l'Italia.
Anche l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha criticato l’atteggiamento di alcuni Paesi europei, affermando: «La Germania e arrivata a un 26-28% di produzione energetica dal carbone... loro che hanno predicato il Green Deal e l’hanno imposto a tutti». Ha poi evidenziato l’importanza di garantire una base energetica solida per sostenere lo sviluppo tecnologico: «Solo gas, nucleare o carbone ti danno un baseload per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale... non possiamo fare tante parole, tanti progetti o assunzioni sull’intelligenza artificiale se non consideri la certezza di energia a costi accessibili».
Sulla stessa linea anche il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini: «Chiudere le 4 centrali a carbone immediatamente non è nell’interesse centrale del nostro Paese. Incredibile che i tedeschi che si sono inventati Green deal e auto elettrica e poi usano carbone per produrre il 26% di elettricità... Che ipocrisia...». Salvini ha annunciato che porterà il tema all’attenzione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che già un mese fa aveva dichiarato che la decisione definitiva sarà presa considerando le analisi di Terna e dei gestori degli impianti.
La sensazione è che l’ipotesi di prorogare la chiusura – o addirittura riattivare gli impianti – sia ormai sul tavolo.
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