S. MARINELLA - Il comitato cittadino presieduto da Carlo Cecconi critica la posizione del Comune di Santa Marinella sulla vicenda della raccolta rifiuti. «Nel consiglio comunale del 17 settembre il sindaco ha affermato che la Gesam deve avere dal Comune ben 1.200.00 euro - spiega il comitato - Oggi la maggioranza precisa a mezzo stampa che il Comune deve pagare tale cifra da una parte per gli interessi di mora sulle somme già pagate alla Gesam per precedenti debiti e dall’altra per l’eventuale adeguamento annuale dei canoni all’indice Istat, addirittura dal 2011. Da qui deriverebbe la correttezza delle affermazioni del sindaco. Questi argomenti non ci convincono affatto. In primo luogo, a quanto ci è stato riferito da fonte autorevole, gli interessi al massimo ammonterebbero a 500.000 euro, così come avrebbe richiesto Gesam (cifra esorbitante e ancora in via di accertamento). Mancherebbero quindi, a stare alle affermazioni del sindaco, ben 700.000 euro a titolo di adeguamento canoni. Anche questa è una cifra che appare incredibile se si considera che tale adeguamento si prescrive in cinque anni. E allora, come si fa a risalire al 2011, cioè a 14 anni fa? Un dubbio che vorremmo venisse rapidamente chiarito. E comunque si tratta di somme di entità incerta, sia perché da verificare nell’ammontare (gli interessi), sia perché ancora non richieste, almeno ufficialmente e non quantificate (gli adeguamenti). In terzo luogo, l’affermazione politicamente, giuridicamente ed eticamente più grave, è che in sostanza non conviene pretendere da Gesam il rispetto integrale del contratto d’appalto, in modo da evitare una possibile ingente richiesta economica, proprio il 1.200.000 euro citati. Quindi, dobbiamo tacere, vedere la città sporca, i rifiuti non raccolti, e una Tari altissima, per evitare presunti guai peggiori. Una vera e propria umiliazione per la città. In realtà il sindaco e la sua maggioranza non considerano che anche il Comune vanta crediti verso Gesam. Il servizio carente da parte di quest’ultima non solo può, ma deve produrre sanzioni economiche per l’appaltatore, fino ad arrivare, nelle conseguenze più estreme, allo scioglimento del contratto». «Sarebbe un bel danno economico per Gesam - afferma il comitato - ben superiore a quello che teme il primo cittadino. Il Comune ha il dovere giuridico, prima ancora che politico, di assicurare, o direttamente o tramite l'appaltatore, la salubrità e la pulizia della città. L’inosservanza di tale obbligo ha precise gravi conseguenze per l’amministrazione che non possono certo essere evitate invocando debiti, oltretutto, neanche definiti. E ci dispiace dover rilevare che le sanzioni fino al 2024 non sono mai state applicate e che solo quest’anno, in quantità oltretutto modeste, si è cominciato a erogare a Gesam. Quindi, non ci sono scuse per non pretendere il totale adempimento del contratto d’appalto».

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